Severino: Inaccettabile che il 36% dei detenuti sia in attesa di giudizio
Lo ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino nel suo intervento in Cassazione in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario: «Ma sono calati, si va nella giusta direzione». Vietti: «Misure alternative contro inumano sovraffollamento». Cassazione: «Inerzia vale decine punti di spread»
ROMA - «Rimane inaccettabile che, all'inizio di questo mese, 24.124 detenuti su 65.789, pari a circa il 36%, dell'intera popolazione carceraria, siano ancora in attesa di giudizio e, tra essi, ben 12.594 attendano il giudizio di primo grado». Lo ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino nel suo intervento in Cassazione in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
In realtà i detenuti totali sono diminuiti nell'ultimo anno (erano oltre 68mila all'inizio della stagione del Governo Monti) e anche i numeri di quanti sono in attesa di giudizio sono calati dopo l'intervento sul fenomeno delle cosiddette porte girevoli: «Va però segnalato - ha infatti aggiunto la Guardasigilli - un miglioramento rispetto agli stessi dati che ho fornito in quest'aula lo scorso anno, se è vero che allora i detenuti in attesa di giudizio erano 28mila (pari al 42% di un totale sostanzialmente stabile). E' il segno che quello che si è fatto va nella giusta direzione, anche se va proseguito ed ampliato».
Vietti: Misure alternative contro inumano sovraffollamento - Serve «una riforma delle misure alternative alla detenzione per ridurre l'inumano sovraffollamento carcerario, appena censurato anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo». Lo ha detto il vicepresidente del CSM Michele Vietti all'inaugurazione dell'anno giudiziario dove ha presentato un «decalogo» di riforme che suggerisce alla politica di avviare.
Cassazione: inerzia vale decine punti di spread - La «mancanza di iniziative in materia di carcerazione» ha «prodotto la recentissima ulteriore condanna del nostro Paese da parte della Corte di Strasburgo e che, sul piano dell'immagine internazionale, vale decine e decine di punti di spread». Così scrive il primo presidente della Corte di cassazione, Ernesto Lupo, nella relazione sull'amministrazione della giustizia in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il dato riguardo la carcerazione è sottolineato dal magistrato specie perché si è alla vigilia delle elezioni politiche - spiega - che sono questa volta «anche oggetto di straordinaria attenzione di tutte le istituzioni e di tutti i Paesi dell'Unione europea».
Penalisti: Abusi custodia cautelare? Pm-giudici contigui - Analisi giuste, rimedi sbagliati: così il presidente dell'Unione delle Camere penali Valerio Spigarelli ha commentato la relazione di Ernesto Lupo all'inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione. «Mentre non si può che plaudire - ha osservato in una nota il leader degli avvocati penalisti - al richiamo fatto dal primo presidente della Corte di Cassazione al rigore che dovrebbe contraddistinguere l'utilizzo della custodia cautelare in carcere, alla necessità di una revisione delle norme che permettono la privazione della libertà prima della condanna, ed al bisogno di misure alternative alla detenzione, e nonostante il pur coraggioso monito alla responsabilità dei magistrati, è evidente che la relazione del presidente Lupo rimuove e lascia irrisolto il problema che sta alla base degli eccessi: la contiguità ordinamentale tra giudici e pubblici ministeri che bisogna eliminare con la separazione delle carriere».
Ilaria Cucchi: In Italia sono discariche sociali - «Le condizioni in cui vivono i detenuti in Italia sono vergognose e drammatiche e sono state condannate e sanzionate anche da un recente sentenza dell'Unione europea. Occorre porre immediatamente rimedio per ripristinare condizioni dignitose e per risolvere alla radice l'annoso problema del sovraffollamento. La denuncia del Garante dei detenuti del Lazio, per quanto riguarda la presenza dell'arsenico nell'acqua in alcune carceri laziali, è gravissima». E' quanto afferma in una nota Ilaria Cucchi, candidato di Rivoluzione civile, commentando la relazione sulla giustizia in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
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