6 maggio 2024
Aggiornato 09:30
Missioni militari | Nordafrica nel caos

Grillo: Non vogliamo l'uranio del Mali

Il comico genovese: «Noi non ce l'abbiamo né con i tuareg né con i mussulmani perché non vogliamo l'uranio del Mali per centrali nucleari che non vogliamo». E' per questo che «rispettiamo l'articolo 11 della Costituzione che vieta azioni belliche»

BOLOGNA - «Noi non ce l'abbiamo né con i tuareg né con i mussulmani perché non vogliamo l'uranio del Mali per centrali nucleari che non vogliamo». E' per questo che «rispettiamo l'articolo 11 della Costituzione che vieta azioni belliche» mentre «dalla tv ci dicono che siamo entrati in guerra con il Mali come supporto logistico dei bombardieri francesi». Così Beppe Grillo ha commentato la decisione del Parlamento di appoggiare il governo sul sostegno militare alla Francia nel conflitto in Mali.
Durante il comizio a Pomezia nel tuo Tsunami tour, il leader del Movimento 5 stelle ha detto che i francesi dovrebbero puntare un missile su queste coordinate: «42 latitudine nord e 12 latitudine est», sul parlamento italiano.

Riccardi: Serve presenza politica e umanitaria dell'Italia - In Mali serve «una presenza politica e umanitaria dell'Italia», ma «nella situazione elettorale in cui siamo credo sia giusto tenere la posizione soft che stiamo assumendo». Così il ministro della Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, rispondendo a Napoli a una domanda dei giornalisti a margine della presentazione delle liste di Scelta Civica con Monti.
Tornando sul tema del sostegno dell'Italia alla missione in Mali, il ministro ha poi aggiunto: «Sono mesi che dico che il Mali è il nuovo Afghanistan o rischia di esserlo e che bisogna sapere rispondere a questa realtà - ha evidenziato - ora certo bisogna tenere conto che, in un intervento, noi possiamo dare solo un appoggio, tenuto conto del momento elettorale in cui siamo», ha concluso il ministro.