Severino: Siamo scesi sotto il muro dei 66mila detenuti
Il Ministro della Giustizia: «Amarezza per no a ddl pene alternative. Non è tema elettorale...». Bondi: «Un dovere trovare soluzione con urgenza». Della Monica (Pd): «Problema sempre più acuto e urgente»
ROMA - Il ddl sulla messa alla prova e le misure alternative al carcere, la cui approvazione è sfumata in extremis al Senato, «è un'amarezza che non ho potuto nascondere». Lo ha ribadito il ministro della Giustizia Paola Severino, ospite di Baobab su Radio1 Rai.
«D'altra parte - ha osservato - il ddl era stato approvato a larga maggioranza alla Camera quindi speravo in una conclusione diversa. Mi ha confortato la telefonata di un senatore di una parte politica che non aveva sostenuto il provvedimento per dirmi 'non ti avvilire, i semi gettati cresceranno'. A fine legislatura si pensa più che altro alle elezioni e allora si cerca di concentrare l'attenzione su temi che abbiamo maggiore condivisione, e questo non era fra quelli evidentemente...».
La guardasigilli ha comunque rivendicato i risultati della lotta al sovraffollamento carcerario intrapresa dal suo Governo con il decreto del gennaio scorso che ha allungato il periodo di fine pena che si può scontare ai domiciliari e ridotto il fenomeno delle 'porte girevoli', cioè delle persone che finiscono in carcere per due o tre giorni in seguito a un arresto. «Il buon passo iniziale - ha sostenuto - ha già segnato dei risultati: i detenuti erano oltre 68mila, oggi siamo riusciti a scendere sotto il muro del 66mila. L'ultimo dato è di circa 65700 detenuti».
Bondi: Un dovere trovare soluzione con urgenza - «La situazione delle carceri, che rappresenta un indice di inciviltà del nostro Paese, impone la ricerca di una soluzione che tutti a parole invocano. La testimonianza morale di Marco Pannella non ha lasciato insensibili tutti coloro che, a partire dai cattolici, vogliono vivere in un Paese in cui sia garantito il diritto e una pena certa e giusta che non significhi calpestare la dignità delle persone». Lo ha affermato in una dichiarazione il coordinatore del Pdl Sandro Bondi.
Della Monica (Pd): Problema sempre più acuto e urgente - «Oggi, secondo consuetudine, con il senatore Passoni ho visitato il carcere di Sollicciano a Firenze dove abbiamo incontrato la direzione, il personale di custodia e una delegazione di detenute e detenuti». Lo ha dichiarato in una nota la senatrice Silvia Della Monica, capogruppo del Pd in commissione Giustizia al Senato.
«Purtroppo - ha aggiunto - i problemi sono sempre gravissimi e irrisolti. Il sovraffollamento ha raggiunto livelli sempre meno tollerabili, mentre la selezione dei destinatari delle misure detentive continua ad avvenire secondo criteri largamente discriminatori e lo Stato non riesce a garantire i diritti fondamentali del detenuto. Tutto questo mentre l'impegno e il sacrificio della direzione e del personale di polizia penitenziaria è massimo, ma non può cambiare un sistema. In realtà deve cambiare la legislazione: servono interventi strutturali che il Pd ha sollecitato da tempo e che le altre forze politiche non ci hanno consentito di realizzare: la riforma della legge Cirielli in materia di recidiva, la riforma della legge Fini-Giovanardi in materia di tossicodipendenza, la riforma della legge Bossi-Fini in materia di immigrazione. Servono risorse per la rieducazione e il lavoro in carcere».
- 04/09/2020 Giorgia Meloni contro Alfonso Bonafede: «I boss scarcerati durante il lockdown ancora liberi, dimissioni subito»
- 20/05/2020 Alla fine Renzi «salva» Bonafede e Governo in cambio di «rappresentanza politica» (poltrone)
- 20/05/2020 Sfiducia a Bonafede, Renzi tiene il Ministro sulle spine
- 17/05/2020 Casellati: «Caso Bonafede - Di Matteo? CSM faccia chiarezza»