19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Partiti | Caos PDL

Operazione Forza Italia

Oggi il faccia a faccia, Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Il Segretario dovrà assicurare al Cavaliere la propria fedeltà a quel progetto che il fondatore coltiva da tempo e cioé il ritorno a Forza Italia e la separazione consensuale con gli ex An. In realtà si tratterà di un summit a tre, perché dovrebbe essere dell'incontro anche Gianni Letta

ROMA - Faccia a faccia, Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, decideranno oggi il futuro del Pdl. Il segretario dovrà assicurare al Cavaliere la propria fedeltà a quel progetto che il fondatore coltiva da tempo e cioé il ritorno a Forza Italia e la separazione consensuale con gli ex An. In realtà si tratterà di un summit a tre, perché dovrebbe essere dell'incontro anche Gianni Letta. Più attivo che mai, intanto, Silvio ha in agenda per il week end una serie di riunioni operative che potrebbero rivelarsi decisive. Magari rendendo ininfluente l'annunciato Ufficio di presidenza chiamato a cancellare le primarie del 16 dicembre. Eppure, tra chi spinge per il ritorno a FI c'è preoccupazione per la missione diplomatica dell'ex sottosegretario e del «delfino». Si teme che i due possano far tornare sui propri passi il Cavaliere.

L'ex premier cerca di non spaventare nessuno, anzi di rassicurare tutti della bontà dell'operazione. Così ha fatto anche oggi di fronte a una combattiva Giorgia Meloni. L'ex ministro ha provato a invocare ancora una volta la salvezza del Pdl e del suo segretario, proponendosi come volto nuovo capace di svecchiare insieme il partito. Ma Berlusconi, dubbioso, pare abbia ribadito la necessità dello spacchettamento, assicurando a Meloni leadership e sostegno. Un po' come aveva fatto qualche giorno fa con Ignazio La Russa. La strategia berlusconiana, d'altra parte, potrebbe provocare la scissione morbida e l'unità di buona parte degli ex An, ma al momento ha solo attivato una spirale competitiva dagli esiti imprevedibili. Massimo Corsaro, ad esempio, ha annunciato una sorta di costituente dei 'Circoli di centrodestra', che potrebbero rappresentare l'embrione della scissione guidata da La Russa.

OPERAZIONE FORZA ITALIA - Berlusconi resta insomma affezionato all'idea di dar vita a una nuova FI. E' pronto anche il simbolo, praticamente lo stesso del 1994, solo aggiornato in qualche dettaglio. Anche i manifesti sono stati stampati e l'ex premier è prontissimo a ragionare dell'«operazione FI» con un manipolo di fedelissimi di stretta osservanza, probabilmente domenica.

Per dare il via libera Berlusconi dovrà avere dalla sua parte anche Alfano, isolando le residue sacche di resistenza interne al mondo FI. Secondo Maurizio Lupi, Angelino dovrà chiarirsi con Berlusconi e le primarie resterebbero opzione da non escludere. Con Letta, Alfano potrebbe tentare l'estrema sortita diplomatica. Ma Berlusconi - pur continuando a ragionarci - per adesso non sembra pronto ad arretrare e pare anzi che voglia far slittare l'Ufficio di presidenza, con l'intento di arrivare prima allo spacchettamento, rendendo la riunione inutile.

Il segretario, comunque, valuta ogni mossa. Perché se è vero che ambienti pidiellini - e pare anche Vaticani - preferirebbero chiudere definitivamente l'era Berlusconi, è altrettanto verosimile che Alfano possa cedere al Cavaliere. Un argomento a favore dell'archiviazione delle primarie potrebbe derivare da eventuali regionali a febbraio, che costringerebbero a una campagna elettorale per le primarie contestuale alla presentazione delle liste. E in cambio del sostegno all'operazione FI Berlusconi potrebbe concedere al segretario la guida della nuova creatura azzurra.

Per ora, comunque, la partita sembra lontana dall'essere chiusa, come dimostra anche la presa di posizione serale di Meloni, dopo l'incontro di Arcore: «Caro Silvio, non rovinare tutto perché rifare FI e An sarebbe una follia».