18 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Lazio al voto il 10 e l'11 febbraio

Verso l'election day regionale

Sembra profilarsi l'ipotesi di un election day per le elezioni regionali, sganciato dal voto per le politiche. Renata Polverini ha infatti informato il Viminale di aver fissato per il 10 e 11 febbraio il voto nel Lazio e a questo punto anche Lombardia e Molise potrebbero andare alle urne negli stessi giorni. Restano condizioni Colle su legge elettorale e legge di stabilità

ROMA - Sembra profilarsi l'ipotesi di un election day per le elezioni regionali, sganciato dal voto per le politiche. Renata Polverini ha infatti informato il Viminale di aver fissato per il 10 e 11 febbraio il voto nel Lazio e a questo punto anche Lombardia e Molise potrebbero andare alle urne negli stessi giorni, come conferma lo stesso presidente uscente del Pirellone, Roberto Formigoni. L'anticipo delle regionali a febbraio fa sfumare evidentemente l'ipotesi di anticipare il voto delle politiche perchè, come aveva spiegato un paio di settimane fa il presidente della Repubblica, prima di sciogliere le Camere è «ineludibile» approvare la legge di stabilità e fortemente «auspicabile» riformare la legge elettorale: obiettivi possibili in caso di election day a marzo, molto difficili da raggiungere se si votasse a febbraio anche per le politiche.

ALFANO: SPRECO DI DENARO - E' di ieri pomeriggio la decisione della Polverini che, dando seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, ha fissato la data del voto nella sua regione. «Probabilmente le elezioni regionali in Lombardia saranno il 10 febbraio. Bene così, avevamo chiesto di andare al voto il prima possibile», ha scritto poco dopo su twitter Formigoni. Un auspicio condiviso anche da Antonio Di Pietro che annuncia una richiesta formale al governo «con un'interrogazione parlamentare urgente». Protesta invece il segretario del Pdl Angelino Alfano, secondo il quale «la mancata celebrazione dell'election day non consente l'auspicato risparmio di denaro pubblico e ancora una volta saranno gli italiani a pagare» e chiede per questo «una soluzione diversa» da parte del governo.

POLITICHE, LE CONDIZIONI DEL COLLE - Quanto alle politiche, basta ricordare quanto scritto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo l'incontro con i Presidenti delle Camere e del Consiglio soltanto due settimane fa proprio sul tema dell'election day: in quell'occasione il capo dello Stato aveva innanzitutto ricordato l'auspicio da lui espresso in tempi recenti che si proceda verso «una costruttiva conclusione della legislatura ancora in corso, così da portare avanti la concreta attuazione degli indirizzi e dei provvedimenti definiti dal governo e approvati dal Parlamento» e definito adempimenti «prioritari e ineludibili» l'approvazione finale in Parlamento della legge di stabilità e quindi quella della legge di bilancio per il 2013.
Inoltre, come è noto, per Napolitano c'è un altro tema da affrontare assolutamente prima di andare al voto ed è la riforma della legge elettorale, «invano e a più riprese sollecitata dal Presidente della Repubblica». Una riforma che introduca «regole più soddisfacenti per lo svolgimento della competizione politica e a garanzia della stabilità di governo», e dia ascolto «alle aspettative dei cittadini per un loro effettivo coinvolgimento nella scelta degli eletti in Parlamento». Dunque i cosiddetti 'paletti' restano immutati, confermano al Colle, e rendono impossibile un voto unico con le regioni a febbraio che comporterebbe lo scioglimento delle Camere a breve. «Per le politiche, ricordano, si vedrà sulla base della verifica delle condizioni annunciata nell'incontro tra i presidenti».