9 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Sicurezza | Ddl stabilità

Cicchitto: No ai tagli sulla sicurezza

«Il Popolo della Libertà, sia con la Legge di stabilità sia in sede di discussione in Parlamento di altri e prossimi provvedimenti, ribadisce il proprio impegno per limitare l'impatto dei tagli alla pubblica sicurezza, augurandosi che analoga responsabilità sia sentita anche dagli altri gruppi della maggioranza»

ROMA - «Il Popolo della Libertà, sia con la Legge di stabilità sia in sede di discussione in Parlamento di altri e prossimi provvedimenti, ribadisce il proprio impegno per limitare l'impatto dei tagli alla pubblica sicurezza, augurandosi che analoga responsabilità sia sentita anche dagli altri gruppi della maggioranza». E' quanto dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, dopo che ieri la Commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibili gli emendamenti alla Legge di Stabilità per il 2013 relativi al blocco, previsto dalla Spending review, del turnover nel comparto sicurezza e al blocco, anch'esso previsto dalla Spending review, delle assunzioni per i vincitori, già dichiarati, dei concorsi per allievi carabinieri e allievi marescialli, nonché gli emendamenti relativi alle modifiche del sistema pensionistico delle forze armate, previste dalla riforma Fornero, «nonostante l'impegno del gruppo del Popolo della Libertà e del relatore Renato Brunetta».

«Dopo il mancato accoglimento dei medesimi emendamenti in sede di discussione in Parlamento del decreto Spending Review, sul quale il governo ha posto la fiducia, limitando, di fatto, il potere di modifica del provvedimento da parte delle Camere - ricorda Cicchitto - l'inammissibilità per materia è stata dichiarata in quanto, per propria natura, la Legge di Stabilità non può contenere norme di carattere ordinamentale, organizzatorio o microsettoriale. I numerosi impedimenti sorti nel percorso di correzione di norme palesemente ostative del regolare ed efficiente svolgimento del lavoro di servitori dello Stato che svolgono un ruolo fondamentale per il nostro Paese, nonché il mancato rispetto del sacrosanto diritto dei vincitori di concorso di prendere servizio nella Pubblica amministrazione, dimostrano che finora il governo ha del tutto sottovalutato l'importanza ed il valore di queste questioni, cosa che riteniamo inaccettabile».