28 agosto 2025
Aggiornato 10:00
Partiti | Primarie PDL

Bondi: Le primarie possono attendere

Prima Berlusconi e Alfano devo avviare «un autentico e profondo rinnovamento» del Pdl. Ne è convinto il coordinatore del partito Sandro Bondi. La Russa: «Via le firme ma soglia all'8%». Cattaneo: «Solo così il partito si salva, si devono fare». Landolfi: «Senza veri competitor operazione di facciata»

ROMA - Le primarie possono attendere, prima Berlusconi e Alfano devo avviare «un autentico e profondo rinnovamento» del Pdl. Ne è convinto il coordinatore del partito Sandro Bondi.
«Siamo di fronte ad un bivio, ad una scelta difficile, che richiede coraggio e lucidità di analisi, destinata a determinare il corso futuro della politica e del centrodestra in Italia. C'è una parte del partito, compresi presidenti e vice presidenti dei gruppi, che da tempo è convinta di poter imboccare una strada nuova attraverso le primarie e gli strumenti tradizionali della democrazia di partito. Rispetto questa posizione, ma non la condivido e non la sento più mia».
«Io ho tentato di chiedere a tutti un passo indietro, come unica via di salvezza, demandando al Presidente Berlusconi e al segretario Angelino Alfano, il compito di presentare insieme un autentico e profondo rinnovamento. Sono ancora persuaso che se questa soluzione dovesse essere impedita, non resterebbe che imboccare la strada di una totale rifondazione del centrodestra, sulla base di una nuova idea di partito e di un nuovo programma liberale e riformista».

La Russa: Via le firme ma soglia all'8% - «Faccio una proposta: leviamo le firme o riduciamole a un centinaio. A patto però che chi decide di correre alle primarie e non supera almeno l'8% si impegna a non candidarsi alle politiche». E' quanto afferma Ignazio La Russa, in una intervista al 'Messaggero' sulle primarie del Pdl.
«Potrei proporre anche che accanto alle primarie del candidato ci siano anche le primarie sul nome del partito», prosegue La Russa spiegando che gli ax An credono «nel progetto di Alfano e nel percorso del Pdl» ma «sul presupposto che si dice subito che non ci si allea con la sinistra, non si fa un governo dei tecnici e non si dà l'appoggio a un Monti bis».

Cattaneo: Solo così il partito si salva, si devono fare - «Il Pdl si può salvare solo attraverso le primarie. Si faranno, dunque, il 16 dicembre. E si devono fare per il bene di tutto il centrodestra come in queste ore il segretario nazionale Angelino Alfano ha giustamente sottolineato». Lo dichiara Alessandro Cattaneo, candidato alle primarie, leader dei formattatori e del movimento dei sindaci del Pdl 'L'Italia chiamò'.
«Chi continua a montare ad hoc dubbi e iperbolici scenari per scongiurare il confronto con i cittadini lo fa per secondi fini e vuole la morte del Pdl. C'è tutto il tempo in un mese e mezzo per organizzare la consultazione nel modo più aperto e semplice possibile sfruttando anche il voto telematico. Le primarie o sono un grande momento aperto di partecipazione e passione civile o semplicemente non sono. Ce lo chiedono gli elettori di centrodestra e tutti i cittadini che ancora credono nella politica come la massima espressione di impegno a servizio della comunità nazionale».

Landolfi: Senza veri competitor operazione di facciata - «Primarie prive di concorrenti realmente alternativi tra loro rappresenterebbero una mera operazione di facciata, utili tutt'al più a lucidare la semiarrugginita capacità di mobilitazione degli apparati e delle nomenclature ma senz'altro inadatte a ricreare quel clima di partecipazione e di entusiasmo di cui un movimento tradizionalmente basato sul voto di opinione come il Pdl ha urgente bisogno». Lo ha dichiarato in una nota Mario Landolfi dell'Ufficio di presidenza del Pdl.
«L'opzione per primarie interne - ha sottolineato - rischia di rivelarsi un doppio errore: primo perché vanifica di fatto la scelta di non ricandidarsi premier compiuta dal presidente Berlusconi per favorire, responsabilmente e generosamente, l'unità del centrodestra ed in secondo luogo perché riduce il tutto ad un congresso di partito più costoso e persino inutile dal momento che un segretario politico l'abbiamo già scelto poco più di un anno fa nella persona di Angelino Alfano. Celebrare primarie per scoprire fra un mese quel che già è noto oggi non mi sembra francamente un gran trovata. Ripensiamoci».