6 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Sondaggio Swg per Agorà: Bersani 38%, Renzi 23%

Bersani vs Renzi, la battaglia sul «chi finanzia chi»

Più o meno archivata, almeno per ora, la rottamazione, lo scontro per le primarie si sposta sui «soldi», ovvero su «chi finanzia chi» e sulle amicizie scomode e stavolta è Pier Luigi Bersani a tirare la prima stoccata. Bindi a Tabacci: Non rinneghiamo i meriti di Monti. Nencini: Bersani garante coalizione riformista

ROMA - Più o meno archiviata, almeno per ora, la rottamazione, lo scontro per le primarie si sposta sui 'soldi', ovvero su 'chi finanzia chi' e sulle amicizie scomode e stavolta è Pier Luigi Bersani a tirare la prima stoccata. La cena milanese di finanziamento per Matteo Renzi è un argomento ghiotto per il leader democratico, il fatto che l'organizzatore dell'evento, Davide Serra, abbia alle Cayman la sede della sua Algebris è un occasione che lo staff del segretario non si è lasciato scappare. Già ieri Bersani aveva inviato ad «andarci piano con i banchieri». Stamattina il suo staff ha postato sui social network la foto di Bersani che prende un volo 'low-cost' per andare Ginevra, contrapponendolo con i 'voli privati' dello sfidante. Poi, dalla Svizzera, Bersani ha rincarato la dose: «Io credo che qualcuno che ha la base alle Cayman non dovrebbe permettersi di parlare e di darci consigli, non lo sto dicendo per Renzi ma in generale».
Parole alle quali il sindaco di Firenze ha risposto di lì a poco, su twitter: «Caro Bersani, su banche, finanza e trasparenza accetti un confronto pubblico? Non importa andare alle Cayman: ok una casa del popolo. Ti va?». Passano pochi minuti e arriva anche la contro-replica di Bersani: «Non ho difficoltà a discutere di tutto, non ci siamo solo noi e faremo il confronto secondo le regole che diranno i garanti».
Intanto, si discute ancora sulle regole: l'ultimo incontro tra gli esponenti del Pd (Stumpo) e di Sel (Forgione) è finito tra le urla: i democratici chiedono che al secondo turno possa votare solo chi ha votato alle primarie, con poche e motivatissime eccezioni; gli uomini di Vendola chiedono invece che non venga limitato il diritto di voto, come del resto accade alle elezioni vere e proprie.

Sondaggio Swg per Agorà: Bersani 38%, Renzi 23% - Pier Luigi Bersani sarebbe in grande vantaggio su Matteo Renzi, alle primarie del centrosinistra, secondo un sondaggio di Swg effettuato per la trasmissione Agorà. La rilevazione, effettuata tra il 15 e il 17 ottobre, prende in considerazione solo i 'possibili votanti' e si basa su un'ipotesi di affluenza tra i 3milioni 400mila votanti e i 3milioni 700mila. Il segretario Pd è il candidato scelto dal 38% degli intervistati, mentre il sindaco di Firenze è al 23%. Segue Nichi Vendola con il 19%. Tutti gli altri candidati, sommati insieme, raccolgono l'8% dei consensi.

Nencini: Bersani garante coalizione riformista - Pier Luigi Bersani sarà «garante di una coalizione riformista». Lo ha detto il segretario del Psi Riccardo Nencini: «Le primarie di coalizione saranno un grande momento di democrazia e di partecipazione degli italiani alla vita politica del Paese. Ma ci sono regole chiare e vanno rispettate con la massima trasparenza. Durante la competizione è importante che il senso di responsabilità prevalga sugli eccessi e sui personalismi».
«Per la prima volta - ha aggiunto Nencini - la sinistra riformista si presenta agli italiani più forte e con un progetto per governare l'Italia. Alle primarie non siamo impegnati con nostri candidati, e proprio questo ci rafforza nel ruolo di 'sentinelle' di un percorso di coesione tra i partiti e lealtà alla certa d'intenti che abbiamo firmato con Pd e Sel, per il bene comune. Abbiamo deciso di sostenere Bersani, la figura che per noi fa da garante per una coalizione riformista. Abbiamo già avviato l'apertura di oltre 500 comitati socialisti a sostegno della sua candidatura».

Belisario: Centrosinistra unito vince e governa bene - Se il centrosinistra è unito «vince e governa bene». Lo ha detto il capogruppo Idv al Senato Felice Belisario: «Le esperienze locali insegnano che quando il centrosinistra si presenta unito, in un'alleanza riformatrice basata su programmi chiari e candidati credibili, vince e governa bene. L?Italia dei Valori lavora proprio per costruire questa alleanza con Pd e Sel, in modo da offrire agli italiani una proposta di governo alternativa al centrodestra e alla tecnocrazia, per fare quelle riforme di cui il Paese ha assoluto bisogno, coniugando il rigore con una vera giustizia sociale».

Bindi a Tabacci: Non rinneghiamo i meriti di Monti - Il Pd non rinnega affatto i meriti di Mario Monti ma «l'agenda» va «integrata e superata». Lo ha detto Rosy Bindi in una lettera di risposta a Bruno Tabacci, che aveva criticato la 'Carta d'intenti'. Ha spiegato la Bindi: «In Europa non si sta da soli e non si sceglie unilateralmente il cammino da intraprendere. E l'Europa è il percorso obbligato di un nuovo centrosinistra di governo. Su questo mi pare non ci sia ombra di dubbio. Se c'è un merito che dobbiamo riconoscere al presidente Monti è proprio quello di aver ripristinato, insieme alla credibilità e al prestigio dell'Italia, un metodo di consultazione e co-decisione europeo, senza il quale non sarà possibile realizzare quel salto di qualità politico e istituzionale che ormai avvertiamo tutti come indispensabile per uscire dalla crisi dell'eurozona».
D'altro canto, ha precisato la Bindi, «l'agenda Monti è l'agenda di questo governo, la cui azione non va rinnegata ma piuttosto integrata e superata. Del resto tu stesso hai espresso perplessità sul rigore senza equità e sui rischi di misure economiche recessive. E hai apprezzato le parole di Bersani su Monti, una risorsa per il futuro del Paese. Parole che chiariscono bene anche il senso e le finalità del patto sottoscritto sabato scorso: il primo atto di un cammino che ci vede impegnati ad allargare il nostro orizzonte in vista di un vero e proprio programma di governo».