29 novembre 2023
Aggiornato 05:00
I partiti e le riforme

Legge elettorale, dialogo Pd-Pdl: l'opposizione protesta

Sul merito, in verità, non ci sono passi avanti ma quanto meno, con l'iniziativa dei Senatori Quagliariello e Bianco si sono finalmente messe sul tavolo, in sede parlamentare, e non più nelle «segrete stanze», come le ha chiamate ieri Renato Schifani, i punti di convergenza e quelli di divergenza. Idv:Vogliono farci fuori

ROMA - «Rispetto alle altre volte, se qualcuno oggi scrivesse che c'è stallo vuol dire che ci vuole davvero male». Il presidente della commissione Affari costituzionali, Carlo Vizzini, commenta così la riunione di oggi del Comitato ristretto della commissione Affari Costituzionali durante la quale Gaetano Quagliariello ha presentato la sua proposta, e uno dei relatori - Enzo Bianco (Pd) - tre pagine di «punti qualificanti per una bozza di legge elettorale». Sul merito, in verità, non ci sono passi avanti ma quanto meno, con l'iniziativa del vicepresidente dei senatori del Pdl e, conseguentemente, del senatore democratico si sono finalmente messi sul tavolo, in sede parlamentare, e non più nelle «segrete stanze», come le ha chiamate ieri Renato Schifani, i punti di convergenza e quelli di divergenza.

TRE I NODI DA SCIOGLIERE - E' Quagliariello a riassumerli: «C'è un accordo ampio su cinque punti e tre nodi da sciogliere. Sia noi che il Pd vogliamo il metodo proporzionale, 2/3 dei candidati indicati dagli elettori, 1/3 con listini bloccati su 26 circoscrizioni più la Valle d'Aosta con il metodo d'Hondt, uno sbarramento al 5% e un premio di governabilità. Le divergenze stanno sul metodo con cui restituire ai cittadini la scelta: noi pensiamo alle preferenze, i democratici ai collegi uninominali; sull'entità del premio (per il Pd è il 15%, per il Pdl il 10%, ndr) e sul destinatario: per noi deve essere il partito che prende più voti, per il Pd la coalizione». In realtà su quest'ultimo punto i democratici sostengono di aver ceduto qualcosa: nel testo predisposto da Bianco non si parla di premio alla coalizione bensì di premio «assegnato al partito e alle liste ad esso apparentate che hanno conseguito il maggior numero di voti».

SARA' UNA LEGGE COMPROMESSO - «Ora i relatori hanno una traccia - ha aggiunto Quagliariello - per mettere a punto un testo base: è chiaro che sarà una legge compromesso, ogni partito dovrà cedere su qualcosa». Il vicepresidente dei senatori del Pdl non si sbilancia su cosa cederà il suo partito ma più d'uno del Pd è pronto a scommettere che si tratterà delle preferenze. «Oggi - ha commentato il vicepresidente dei senatori democratici, Luigi Zanda - vedo il bicchiere mezzo pieno. Le due proposte indicano la flessibilità dei due partiti più consistenti e l'intenzione di arrivare in tempi rapidi a un accordo. Entrambi pongono l'accento sul tema della governabilità. Vedo le posizioni avvicinarsi».

PROTESTANO LE OPPOSIZIONI - Protestano Lega e Idv: «Oggi le comiche», osserva Roberto Calderoli, autore del famigerato Porcellum che oggi tutti vogliono archiviare. «Quagliariello - aggiunge - ha presentato un testo che non rappresenta il Pdl, lo ha definito un testo di servizio. Bianco ne ha presentato uno che non è del Pd. Entrambi viaggiano con le cosiddette divergenze parallele. Le distanze restano immutate». Per Pancho Pardi «i partiti maggiori vogliono raccattare quanto più possibile a danno dei più piccoli».
Il Comitato tornerà a riunirsi la prossima settimana in una data che Vizzini stabilirà a seconda dei lavori dell'Aula. E poi? «Non staremo qui a ferragosto - afferma il presidente della Commissione - ma avremo modo di vederci sicuramente prima della fine del mese».