28 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Sul tavolo i decreti e il caso Sicilia

Vertice urgente Napolitano-Monti

Un incontro che, faranno sapere più tardi dal Colle, è servito a discutere del rischio crac della Sicilia e delle modifiche ai decreti all'esame del Parlamento. Il Premier riferisce della missione USA

ROMA - Giorgio Napolitano interrompe i suoi appuntamenti mattutini, che lo vedevano impegnato ad aprire un seminario di studi sul diritto pubblico e costituzionale promosso dall'Università La Sapienza di Roma, per un incontro «imprevisto e urgente» con il premier Mario Monti, imprevisto come «l'accavallarsi delle scadenze politico-istituzionali interne e internazionali», ha spiegato il Capo dello Stato.

INCONTRO DI UN'ORA - Un incontro che, faranno sapere più tardi dal Colle, è servito a discutere del rischio crac della Sicilia e delle modifiche ai decreti all'esame del Parlamento. Nel colloquio, durato circa un'ora, Monti e Napolitano hanno espresso valutazioni e indirizzi, pur senza entrare nel merito delle scelte che il governo potrà compiere, sul percorso dei provvedimenti all'esame del Parlamento. Il primo è sicuramente quello sulla spending review che non poche difficoltà sta trovando da parte delle forze politiche e degli enti locali per i tagli drastici imposti dal governo. Toccherà al presidente della Repubblica emanare quei decreti - viene ricordato al Colle - ecco perchè si è reso probabilmente necessario uno scambio sulle correzioni che il governo intende apportare per accogliere forse parte delle richieste pressanti e giungere così all'approvazione di tutti i provvedimenti entro la pausa estiva dei lavori parlamentari.

IL PREMIER RIFERISCE DELLA MISSIONE IN USA - La visita al Colle è stata anche l'occasione per Monti per riferire sulla sua recente missione in Usa, l'incontro a Sun Valley con i guru dell'economia americana, del quale il premier si è detto soddisfatto soprattutto perchè 'agli americani non importa dello spread'. Monti ha illustrato a Napolitano anche la grave situazione economica della regione siciliana sulla quale è intervenuto ieri inviando una lettera al governatore Raffaele Lombardo per chiedergli conferma sulla data delle sue dimissioni il 31 luglio.

IL TEMA DELLE INTERCETTAZIONI - Quanto alle scadenze internazionali il premier e il Capo dello Stato hanno avuto modo di confrontarsi anche sull'imminente vertice dell'Eurogruppo di venerdì a Bruxelles. Infine non è da escludere che ci sia stato anche un giro d'orizzonte tra il premier e il Capo dello Stato sul tema delle intercettazioni, anche se solo a livello di informativa, dal momento che al Quirinale smentiscono che ci possa essere un interesse di sorta ad affrontare il tema ad altro livello. Anche se oggi sul contenuto delle telefonate tra Napolitano e Nicola Mancino per l'uso delle quali il Quirinale ha sollevato il conflitto di attribuzione contro la Procura di Palermo, Antonio Di Pietro è tornato ad accusare il Colle di voler «nascondere la verità», parole dure che il portavoce del Presidente, Pasquale Cascella, ha bollato come «gravi espressioni diffamatorie alle quali il presidente non può purtroppo reagire».