20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
La trattativa Stato-mafia

Berlusconi convocato dai Pm di Palermo come teste

L'ex Premier doveva essere sentito il 16 luglio, ma l'incontro è stato rinviato. Intanto al via al Tribunale del capoluogo siciliano il processo d'appello per Marcello Dell'Utri

PALERMO - L'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato convocato come testimone dai pm di Palermo nell'ambito dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Secondo quanto scrivono alcuni quotidiani, l'incontro tra l'ex premier e i magistrati era stato fissato per lo scorso 16 luglio, ma a causa di «impegni già assunti in precedenza», il colloquio è stato rinviato a data da destinarsi.

IL RUOLO DI DELL'UTRI - I pm che indagano sulla trattativa vogliono risalire al ruolo ricoperto da Marcello Dell'Utri, verificando il quadro di alcune spese fatte da Berlusconi per conto del senatore del Pdl Dell'Utri, tra le quali l'acquisto, per 20 milioni, di una villa. Secondo la procura di Palermo Dell'Utri sarebbe diventato il referente di Cosa nostra dopo l'omicidio di Salvo Lima nel marzo del 1992. Le indagini sulla presunta trattativa tra stato e mafia vedono indagati anche l'ex presidente del Senato Nicola Mancino, il senatore Calogero Mannino e gli ufficiali dell'Arma Mario Mori e Antonio Subranni.
Sempre secondo le indiscrezioni, l'ex presidente del Consiglio non si sarebbe presentato a Palermo perchè impegnato in una riunione con esperti di economia a Villa Gernetto, in Brianza.

AL VIA IL PROCESSO DI APPELLO PER IL SENATORE DEL PDL - Si riapre questa mattina al tribunale di Palermo di fronte ai giudici della Corte d'Appello, il processo nei confronti di Marcello Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. A reggere l'accusa è il sostituto procuratore generale Luigi Patronaggio.
Già condannato in secondo grado, il 29 giugno 2010, a 7 anni di reclusione, il 9 marzo scorso la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio quella sentenza. In primo grado, l'11 dicembre 2004, il senatore del Pdl era stato condannato a 9 anni di reclusione.