16 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Il naufragio della Costa Concordia

Radar smentisce Schettino, la manovra fu casuale

Già dopo il primo urto i comandi della Concordia erano in avaria. A dare manforte a questa convinzione dei magistrati, è il tracciato del radar, dal momento in cui il comandante prende il timone e interrompe la navigazione col pilota automatico

GROSSETO - La Procura di Grosseto non crede alla versione di Francesco Schettino, che sostiene di aver compiuto una «miracolosa» manovra di avvicinamento al Giglio, la notte del naufragio della Costa Concordia, dopo l'urto contro lo scoglio delle 'Scole'.
La nave era «ingovernabile» e nei circa 15 minuti che corrono tra l'urto e l'evacuazione della Concordia, tutti gli strumenti per manovrarla erano ormai in avaria. Cadrebbe così uno dei punti fondamentali dell'autodifesa di Schettino. A dare manforte a questa convinzione dei magistrati, è il tracciato del radar, dal momento in cui il comandante prende il timone e interrompe la navigazione col pilota automatico. Anche l'analisi in corso della scatola nera rafforzerebbe questa posizione.

LA MANOVRA NON POTEVA ESSERE FATTA - L'urto con lo scoglio ha «sfiancato» la parte terminale della poppa della Concordia, dove ci sono i comandi e i meccanismi di gestione dei timoni. Ha iniziato ad allagarsi, rendendo impossibile dal primo momento l'utilizzo dei comandi manuali, secondo quanto sostengono gli inquirenti.
La manovra di avvicinamento al Giglio «non poteva essere fatta». La nave si è quindi girata su se stessa: trascinando, su di un fianco, uno scoglio di grandi dimensioni, era ancora più impossibile da governare.
Al momento dell'urto, andava a circa 16 nodi di velocità, si è impennata sulla punta ed è ricaduta di schianto riprendendo la sua rotta. Ha iniziato subito a piegarsi leggermente, all'inizio molto piano perché, una nave delle dimensioni della Concordia, ha bisogno di tre galloni di acqua per piegarsi di dieci gradi.
Nel giro di «pochissimi minuti», per la somma di tutte queste condizioni, quando la nave ha iniziato a imbarcare acqua da tre comportamenti diversi, si è girata su stessa, finendo, brevemente, a ridosso del Giglio. Dal radar si ribadiscono poi altre convinzioni della Procura: in particolare che Schettino gettò l'ancora solo dopo che la nave si era fermata, per poter avvalorare la tesi della manovra da lui voluta.