20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Il naufragio della Costa Concordia

PM Grosseto: Sconcertato dalle frasi di Schettino

C'è un'inchiesta, così complessa in corso, ci sono delle indagini, Schettino non dovrebbe andare in tv a ricostruire la vicenda, a modo suo oltre tutto. Il comandante a «Quinta Colonna»: Mi sento le vittime sulla coscienza. Iniziata la rimozione dello scoglio dalla nave

GROSSETO - Smentisce di aver usato il termine «bugie», riferendosi all'intervista andata in onda ieri sera a Francesco Schettino, ma il pubblico ministero di Grosseto Francesco Verusio, accusa comunque l'ex comandante della Costa Concordia: «si avventura a fare delle dichiarazioni che lasciano sconcertati, siamo imbarazzati per lui».
Verusio trova poi «fuori luogo» iniziare ora a fare «i processi in televisione». «C'è un'inchiesta, così complessa in corso, ci sono delle indagini, Schettino non dovrebbe andare in tv a ricostruire la vicenda, a modo suo oltre tutto. Ci sono le testimonianze, le registrazioni e gli atti, Schettino li conosce benissimo e sa quali sono le sue responsabilità. Che possiamo dire? lasciamolo parlare, se ci tenete tanto, poi il processo dirà la verità».

Schettino: mi sento le vittime sulla coscienza - «Sono trentadue vittime...è normale che me le senta sulla coscienza». Così l'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, nel corso di un'intervista esclusiva a 'Quinta Colonnna' trasmessa ieri sera da Canale 5. Schettino, che era al timone della nave naufragata davanti al Gigio il 13 gennaio, spiega poi di non aver «sicuramente» trovato la pace: «ho la pace su quello che potevo fare, ma accettare quello che è successo, assolutamente no. Ma devo essere forte abbastanza da poterci convivere». Quanto ai familiari delle vittime, Schettino precisa di non aver avuto ancora contatti, tranne che «in una circostanza, ma preferirei non parlarne, è una scelta fatta da me». Ci pensa? «Certo, e mi farebbe piacere incontrare tutti».

Iniziata la rimozione dello scoglio dalla nave - All'Isola del Giglio sono iniziate ieri sera le operazioni per la rimozione dello scoglio di circa 140 tonnellate che si è conficcato sul fianco della Costa Concordia, durante il naufragio avvenuto il 13 gennaio. I lavori, realizzati dal Consorzio di imprese Titan Micoperi con il motopontone Cosentino, consentiranno di dividere lo scoglio in 3 parti che poi saranno rimosse da una gru.
Si prevede che i lavori terminino in un paio di giorni. Umberto Mazzantini, responsabile Mare di Legambiente Toscana precisa in una nota che lo scoglio è «una proprietà del Parco Nazionale» e «sarà bene che il Comune del  Giglio discuta con il Parco» sulla sua ricollocazione. La realizzazione di un monumento nella zona delle 'Scole', dove è avvenuto l'impatto, come chiesto da molti, per Mazzantini sarebbe «improbabile». Qui «gli interventi e le azioni consentiti e necessari sono quelli conservativi, essendo invece interdetti tutti gli interventi e le attività nonché gli usi e le attività che contrastino con il suddetto indirizzo conservativo e di limitata fruizione».