18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Il Governo e la «strana maggioranza»

Bersani: Leali al Governo, ma diremo cosa non ci piace

Il Segretario del PD: «Non cambiamo idea, anche se qualcosa ci costa, agli alleati: sarà dura, salga a bordo chi se la sente». Renzi: «Bersani pensi alle primarie per pensare all'Italia»

ROMA - Il Pd è e resterà leale al Governo, ma dirà anche la sua quando non sarà d'accordo. Lo ha detto il segretario democratico Pier Luigi Bersani: «Noi siamo leali e saremo leali - anche se qualcosa ci costa - però su tutti gli atti del Governo diremo quel che faremmo noi. Alcune cose di quello che stanno facendo ci va bene, altre cose non ci piacciono del tutto».
Bisogna «respingere con fermezza gli attacchi» al capo dello Stato. Continua sulle pagine di un quotidiano italiano lo stillicidio delle insinuazioni e degli attacchi pretestuosi e del tutto immotivati al presidente della Repubblica. Come tutti gli italiani sanno, il presidente Napolitano ha sempre svolto e svolge con assoluta correttezza il suo compito. Affermare che non sia così significa mettere in atto il tentativo di indebolire il presidio più saldo di cui il Paese dispone in questo momento di grande difficoltà. Questi attacchi e le continue insinuazioni vanno respinti con il massimo della fermezza.
Il Paese ha ancora «anni difficili» davanti e solo «chi se la sente» può entrare nell'alleanza che il Pd intende costruire. I prossimi sono anni difficili. Chi non se la sente stia giù, chi se la sente venga a bordo.

Renzi: «Bersani pensi alle primarie per pensare all'Italia» - «Le primarie sono uno strumento per cambiare l'Italia». Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, replicando al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: «a chi dice 'bene le primarie ma ora pensiamo all'Italia', dico che le primarie sono fatte per pensare all'Italia, per ragionare di un'Italia diversa, di un futuro diverso per il nostro Paese», ha precisato Renzi, a margine di un'iniziativa a Firenze. «Pier Luigi Bersani - ha proseguito Renzi - ha detto che si faranno le primarie del Pd, che saranno libere aperte e democratiche. Noi ci fidiamo di quello che dice Bersani. Poi se le regole anzichè farle a luglio vogliono farle a settembre, nessuno di noi ha particolare fretta o bisogno di accelerare i tempi. Ci fidiamo di Bersani - ha continuato - che è una persona seria: se ha detto che faranno le regole un po' più in là va bene lo stesso».
Per Renzi «se le faremo a settembre, ottobre o dicembre cambia poco; l'importante è che siano primarie vere dove il Partito democratico possa tornare a dare delle idee per governare il futuro del nostro Paese».