30 luglio 2025
Aggiornato 18:00
La riforma del finanziamento ai partiti

IdV: Occasione sprecata per ridare fiducia agli italiani

«Il ddl di provvedimento sui finanziamenti dei partiti presenta due gravissime inspiegabili contraddizioni: spalanca le porte delle istituzioni pubbliche a soggetti accusati di gravi reati e non impone la rinuncia integrale del finanziamento»

Ligotti: «Ddl varato oggi è pieno di contraddizioni» - «In Commissione antimafia avevamo chiesto un impegno formale, ovvero la sospensione del finanziamento a quei partiti che non avessero avvertito la necessità di selezionare la propria classe dirigente, andandola a pescare tra inquisiti e condannati. Il voto negativo in aula è qualcosa di incomprensibile, come se la Commissione fosse un corpo separato al Parlamento stesso, che lancia segnali, ma che non viene in fondo, ascoltato».
«Anche sul finanziamento - ha aggiunto ancora Ligotti - si è sprecata l'ennesima occasione di agire con chiarezza. Se si fa il gesto, lo si faccia completo. Invece si è ritenuto di farlo a metà. Sulla necessità di applicare la norma transitoria poi è passato tutto. Meglio sarebbe stato allora lo stralcio, al fine di inserire in Gazzetta Ufficiale la norma dell'entrata in vigore il giorno successivo alla pubblicazione. In questo modo l'obiettivo era raggiunto e avremmo avuto il tempo di modificare la legge. Invece la maggioranza ha voluto approvare la legge tutta in blocco, dicendo che poi la modificheremo, sapendo che poi non modificheremo un bel niente. Saranno ancora una volta gli italiani a cancellare questo scandalo con un referendum abrogativo», ha concluso il senatore.

Belisario: «Il Parlamento ricorre a trucchi da illusionista» - «Il Parlamento ricorre a trucchi da illusionista e spaccia come oro colato un pessimo provvedimento, nient'altro che un grande bluff con cui la maggioranza abc spera di rifarsi una verginità». Lo ha detto il presidente del gruppo Idv al senato, Felice Belisario. «Il ddl - ha aggiunto - non si occupa di superare il finanziamento pubblico ai partiti, di affrontare il cancro della corruzione nella politica, di attuare l'articolo 49 della Costituzione, di imporre il controllo dei bilanci da parte della corte dei conti e di sbarrare le porte delle istituzioni a rinviati a giudizio e condannati».
Insomma, per il dipietrista quello varato oggi in Senato «è un provvedimento di cartapesta, la questione dei fondi alle popolazioni colpite dal sisma è solo il pretesto utilizzato per mascherare questo raggiro: l'Italia dei valori aveva già assunto l'impegno di devolvere l'ultima rata dei rimborsi all'Emilia, senza bisogno di leggi ad hoc che a questo punto suonano come una moneta falsa. Abbiamo presentato i nostri emendamenti in aula affinché fossero accolte le istanze della società civile, ma - ha concluso Belisario - è evidente che la casta ha voluto approvare una controriforma gattopardesca, che non restituisce credibilità alle istituzioni e otterrà l'unico effetto di alimentare l'antipolitica».

Carlino: «Eliminare la disparità cominciando dalla politica» - «Il ddl di riforma dei partiti contiene misure del tutto insufficienti per garantire parità di candidature tra uomo e donna. Per questo l'accoglimento dell'ordine del giorno a mia prima firma sulle quote rosa nella politica è un passo fondamentale per incidere positivamente sulla rappresentanza di genere e, quindi, sullo stesso livello di democrazia del nostro sistema». Lo dichiara la senatrice dell'Italia dei Valori Giuliana Carlino.
«Ora - aggiunge - il Governo dovrà impegnarsi a promuovere l'approvazione di provvedimenti che garantiscano pari condizioni di accesso alle cariche elettive tra uomini e donne, a tutti i livelli, attraverso un ampio confronto con la Commissione per le pari opportunità e le associazioni del settore. L'Italia non è ancora un Paese per donne, bisogna recuperare in fretta - conclude Carlino - eliminando le disparità, a cominciare dalla politica».

Bugnano: «Bisogna abolire ogni forma di finanziamento pubblico» - «Si passi dalle parole ai fatti. L'Italia dei Valori da sempre sostiene la necessità di abolire il finanziamento pubblico, ma questo principio deve accompagnarsi alla questione della rappresentanza democratica all'interno dei partiti. Per questo, siamo favorevoli ad una riforma volta ad abolire l'attuale sistema dei rimborsi e a dare attuazione all'art. 49 della Costituzione». Lo ha dichiarato in Aula al Senato la senatrice dell'Italia dei valori, Patrizia Bugnano, intervenendo sulle questioni sospensive al Ddl sul finanziamento e controllo dei bilanci dei partiti.