18 marzo 2025
Aggiornato 21:30
La filosofia del Presidente del Consiglio

Monti: Meglio la paura delle false speranze

Il Premier: Paese dalle mille risorse può affrontare problemi seri. Pensare al lungo periodo o la Democrazia rischia. L'Europa non si congeda, migliorerà il mondo. Ho cantato l'inno, basta vedere il filmato

ROMA - «La cosa peggiore della paura sono le speranze infondate, illusorie». Lo ha detto il premier Mario Monti alla presentazione del libro del ministro Riccardi. Il riferimento è al «tiriamo a campare, a quando si induge a mettere in mente ai cittadini che un paese dalle mille risorse possa non affrontare problemi seri». Per Monti meglio una temporanea «perdita di speranza che le speranze fasulle». «Ogni riferimento a realtà a noi vicine è puramente casuale», ha concluso.

Pensare al lungo periodo o la Democrazia rischia - «Bisogna agire sul lungo periodo e non attendersi dalla politica solo risultati a breve termine. C'è un accorciamento della pazienza, e la sensazione che paghi solo ciò che dà effetti immediati. Un fenomeno che riguarda l'Europa ma anche gli Stati Uniti», dove «si è portati a dire che la politica parla ma non è in grado di dare risultati necessari mentre un sistema come quello cinese, fondato sul mercato ma non sulla democrazia, è in grado di produrre risultati». Invece occorre evitare che «i cittadini diventino scettici sulla democrazia e rassegnati a compiere altre esperienze».

L'Europa non si congeda, migliorerà il mondo - «L'Europa aiuterà il mondo a essere migliore, altro che congedarsi». Monti ha auspicato che l'Europa non abbia timore della globalizzazione.

Ho cantato l'inno, basta vedere il filmato - Alla finale degli Europei Mario Monti ha cantato l'inno di Mameli. Lo ha detto lo stesso Premier, rispondendo ad una domanda di Lucia Annunziata che, durante la presentazione del libro del ministro Riccardi, gli aveva chiesto se ieri avesse cantato l'inno. Una domanda «impropria» ma la risposta è «si», ha detto Monti.
«Basta vedere il filmato. Non accetto questa domanda dottoressa Annunziata», ha detto il premier tornando poi a rispondere con un chiaro «si», anche se, ha aggiunto, «ci sono dubbi legittimi e dubbi che non lo sono» e comunque «andrei avanti».