19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Riprende alla Camera il faticoso iter del ddl anticorruzione

Corruzione: Severino, pronta alla fiducia

Il Governo al momento appare intenzionato a chiedere un voto di fiducia su un maxiemendamento. Avvertimento del Pdl sulla responsabilità civile delle toghe. Oggi alle 10 comitato ristretto ultima occasione per mediazione

ROMA - Riprende oggi alla Camera il faticoso iter del ddl anticorruzione: il Governo al momento appare intenzionato a chiedere un voto di fiducia su un maxiemendamento che dovrebbe comprendere l'articolo 10 (delega al Governo sulle norme per l'incandidabilità in Parlamento dei condannati per mafia e corruzione) e le norme penali dell'articolo 13 proposte dal ministro della Giustizia Paola Severino. Ma in serata Angelino Alfano, segretario del Pdl, ha fatto filtrare la notizia dell'intenzione del suo partito di votare al Senato il testo della norma Pini sulla responsabilità civile dei magistrati, già bocciata dalla guardasigilli: una prova di forza che potrebbe essere il modo scelto dal partito di Silvio Berlusconi per comunicare al Governo l'indigeribilità della fiducia sulla corruzione.

Bersani: Si alla fiducia se il testo è quello uscito dalla commissione - Fiducia ipotizzata giovedì scorso in conferenza dei capigruppo dal ministro Piero Giarda, ribadita, sempre come ipotesi, dalla guardasigilli durante il fine settimana: i dettagli del testo restano da definire ma la posizione del Pd è netta ed è stata ribadita, a scanso di equivoci, dal segretario Pier Luigi Bersani: l'ok del Pd c'è «se il testo è quello uscito dalla commissione», quindi anche con le pene più elevate per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, introdotte in commissione da un emendamento del Pd passato proprio con il voto contrario del Pdl.

Alfano: Non faremo cadere il Governo - Senza fiducia, che il Pdl ha cercato fino all'ultimo di scongiurare, gli azzurri potrebbero far passare in aula qualche modifica (sui nuovi reati si può richiedere che la conta avvenga a scrutinio segreto). Sabato scorso però Alfano aveva dato prova di credere poco in un passo indietro dell'Esecutivo: «Non faremo cadere il Governo su una norma il cui impianto viene dal Governo Berlusconi e porta la mia firma», aveva precisato. Domani quindi il Governo dovrà valutare la fiducia largamente annunciata sul ddl anticorruzione, pesandola in rapporto alle conseguenze politiche (sulla responsabilità delle toghe) implicite nell'avvertimento lanciato dal Pdl.

Domani mattina l'ultima mediazione alla Camera - Se terrà ferme le intenzioni della vigilia, Severino tornerà al testo licenziato dalla commissione anche per l'articolo 10, quindi alla sola delega al Governo per le norme sull'incandidabilità dei condannati per reati gravi. Nonostante l'intesa informale raggiunta in commissione su una norma di chiusura proposta dalla relatrice Jole Santelli (Pdl) che rendesse immediatamente operativo lo stop ai condannati in caso di mancato esercizio della delega da parte del Governo. Altro punto delicato, il traffico di influenze: reato che non piace al Pdl né all'Udc, e che Severino aveva promesso di riformulare per evitare un'invadenza eccessiva della magistrature sulle attività di lobbying o addirittura sulle semplici 'raccomandazioni'. Appuntamento domani mattina alle 10 per il comitato ristretto delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera: ultima chiamata per una eventuale ultima mediazione.