Terremoti: Papa, gli uni portino i pesi degli altri
Dal Pontefice durante l'Angelus, un pensiero pieno di «commozione» alle popolazioni dell'Emilia Romagna colpite dal sisma: Da Eucarestia la forza per condividere. Donazione sangue indispensabile per la vita di tanti
ROMA - Papa Benedetto XVI ha rivolto, durante l'Angelus, un pensiero pieno di «commozione» alle popolazioni dell'Emilia Romagna colpite dal sisma. «E' una situazione - ha osservato il Papa - che fa risaltare ancora di più l'importanza di essere uniti nel nome del Signore, e la forza che viene dal Pane eucaristico, chiamato anche 'pane dei pellegrini'. Dalla condivisione di questo Pane nasce e si rinnova la capacità di condividere anche la vita e i beni, di portare i pesi gli uni degli altri, di essere ospitali e accoglienti».
Grazie ai fedeli che pregano anche nelle tende - Benedetto XVI ha detto di non potere «non pensare con commozione alle numerose chiese che sono state gravemente danneggiate dal recente terremoto in Emilia Romagna, al fatto che anche il Corpo eucaristico di Cristo, nel tabernacolo, è rimasto in alcuni casi sotto le macerie».
«Con affetto - ha aggiunto - prego per le comunità, che con i loro sacerdoti devono riunirsi per la Santa Messa all'aperto o in grandi tende; le ringrazio per la loro testimonianza e per quanto stanno facendo a favore dell'intera popolazione».
Donazione sangue indispensabile per la vita di tanti - Papa Benedetto XVI ha lanciato, al termine dell'Angelus, un appello alla donazione del sangue che risulta una pratica solidale «indispensabile». Il Pontefice ha ricordato che «giovedì prossimo, 14 giugno, ricorre la Giornata mondiale del donatore di sangue, promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità». «Esprimo il mio vivo apprezzamento - ha detto il Papa - a quanti praticano questa forma di solidarietà, indispensabile per la vita di tanti malati».