RAI: Anna Maria Tarantola presidente, Gubitosi dg
Lo ha annunciato il presidente del Consiglio sottolineando l'intenzione con queste nomine di scegliere personalità fuori dai giochi politici, e dotate di competenze di vigilanza e managerialità. Designati anche i vertici dell'Authority Trasporti e il Presidente dell'Agcom
ROMA - Sarà Anna Maria Tarantola - attuale vicedirettore generale di Bankitalia - la nuova presidente della Rai; l'ex ad di Wind Luigi Gubitosi sarà direttore generale Marco Pinto il rappresentante del ministero del tesoro in consiglio d'amministrazione. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Monti, sottolineando l'intenzione con queste nomine di scegliere personalità fuori dai giochi politici, e dotate di competenze di vigilanza e managerialità, mentre dal punto di vista artistico, ha detto, la Rai è già piena di talenti.
Monti ha anche annunciato l'intenzione del governo di «sostenere modifiche di governance» ai vertici della Rai, assegnando più poteri al presidente e al direttore generale. Il premier ha ringraziato i vertici uscenti segnalando però il desiderio di un «rinnovamento completo».
Designati i vertici dell'Authority Trasporti e il Presidente dell'Agcom - Il premier ha anche designato Mario Sebastiani come presidente dell'Autorità dei Trasporti, e di Pasquale De Lise e Barbara Marinali come membri dello stesso organismo. Angelo Maria Cardani sarà invece presidente dell'Agcom.
Molte le reazioni alle nomine. Per il segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa,«Per i vertici della Rai il governo ha compiuto ottime scelte, di assoluta terzietà e riconosciuta competenza. C'era bisogno di aria nuova in Rai, di una guida che possa far uscire l'azienda dalle difficoltà in cui si trova puntando sulla qualità».
Verdi: Ora la televisione dei «banchieri» - «Il presidente Monti ha annunciato i nuovi nomi per la Rai. Sicuramente ha deciso in piena autonomia, ma questo non annulla le preoccupazioni sul futuro di una azienda che non ha bisogno solo di mettere in regola i bilanci, ma anche di un rilancio delle produzioni, della qualità, dell'offerta editoriale, della valorizzazione del patrimonio professionale,del rientro dei talenti cacciati». Lo affermano in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita. Per i Verdi, «Dopo il governo dei banchieri che tassa pensionati e famiglie ora ci tocca anche la televisione dei 'banchieri'». Per Antonio Di Pietro, «Le nomine indicate da Monti confermano la paura del presidente del Consiglio di essere abbandonato definitivamente dai poteri forti. Per questo, ha ripreso l'unica strada che conosce».
Il Pd sarebbe orientato a non bloccare la nomina del nuovo presidente Rai, ma a non partecipare all'elezione dei membri del cda che spettano alla commissione di Vigilanza e, dunque, ai partiti. I nomi sono ritenuti certamente di valore, anche se qualche dubbio può esserci per dei curriculum che poco hanno a che vedere con la televisione. Ma il Pd non dovrebbe assumere una posizione di ostilità che finirebbe per bloccare tutto, visto che il presidente deve avere i 2/3 dei voti in Vigilanza per poter entrare in carica.
- 01/11/2018 Rai, che scontro tra Giorgia Meloni e Roberto Saviano
- 26/09/2018 Foa è il nuovo presidente Rai: via libera al nome voluto da Salvini
- 21/09/2018 Rai, grazie al 'centrodestra unito' Foa stavolta può diventare presidente
- 05/08/2018 «Foa cambi i direttori dei tg Rai»: l'idea della Lega rischia di fallire