28 agosto 2025
Aggiornato 09:00
La crisi dei debiti sovrani

Monti: Momenti difficili non sono purtroppo alle spalle

Il Presidente del Consiglio: Esaurito slancio riformatore? Fatto riforme con grande rapidità. L'UE prenderà decisioni difficili. Il Governo ha perso l'appoggio di Confindustria e dei «poteri forti». Napolitano: Fondazioni bancarie essenziali in fase difficile

PALERMO - «Nell'ultimo anno l'Italia ha attraversato momenti difficili che non sono purtroppo dietro le spalle». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, in videoconferenza con il congresso dell'Acri a Palermo. Il premier ha inoltre ricordato come il paese abbia tuttavia affrontato una fase «di risanamento strutturale».
«Abbiamo però avviato, supportati con coraggio dai nostri concittadini, un percorso serio di risanamento e di riforme strutturali», ha spiegato il premier. «Oggi l'opinione pubblica è concentrate soprattutto a contrastare e qualche volta a denunciare un esaurimento dello slancio riformatore del governo. Non voglio certo negare che avremmo potuto fare di più e meglio, ma molte delle riforme sono state messe a punto con grande rapidità e incisività. Non lo considero un merito ma era necessario fare così».

L'UE prenderà decisioni difficili - Il presidente del Consiglio, Mario Monti, è «fiducioso» dei riscontri «degli ultimi giorni, delle ultime ore» sul fatto che in Europa sta «emergendo il senso dell'urgenza di prendere decisioni difficili e importanti che facciano evolvere la costruzione comune».

Il Governo ha perso l'appoggio di Confindustria e dei «poteri forti» - Negli ultimi tempi il governo ha perso il sostegno di Confindustria e dei poteri forti. «Il mio governo e io - ha detto Monti - abbiamo sicuramente perso negli ultimi tempi l'appoggio che gli osservatori ci attribuivano da parte dei cosiddetti poteri forti: in questo momento non incontriamo il favore di un grande quotidiano, considerato voce autorevole dei poteri forti, e non incontriamo il favore di Confindustria».
«Ma scopro - ha aggiunto il presidente del Consiglio - che il potere fortissimo dell'Acri apprezza la nostra azione e vi ringrazio di questo incoraggiamento».

Rigore conti pubblici non è in discussione - «Il rigore dei conti pubblici non è in discussione. Deve essere una convinzione radicata in tutti i paesi». Monti ha sottolineato come bisogna essere «grati» a quei paesi che hanno fatto del rigore uno dei loro capisaldi e tra questi in primis «la Germania».
Ma tra i paesi europei - ha aggiunto «è importante un atteggiamento di serena comparazione tra i paesi e di sereno esame da parte di ciascun paese delle esperienze migliori degli altri».

Napolitano: Fondazioni bancarie essenziali in fase difficile - Il Paese sta vivendo «una fase di grandi difficoltà economiche» e il ruolo delle fondazioni è essenziale per il rilancio. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato all'Acri per il 22esimo congresso nazionale.
«In questa fase di grandi difficoltà economiche - ha sottolineato il Capo dello Stato - il supporto delle fondazioni alle attività socialmente meritevoli e il ruolo che possono svolgere per favorire lo sviluppo dell'economia appaiono essenziali nel quadro del generale sforzo di collaborazione e coesione sociale ed economica al quale è chiamato l'intero Paese».

Fini: Impegno forze politiche e sociali per ricostruzione - «Ricordare la figura di Giulio Pastore significa ripercorrere una fase storica di grande fermento innovativo e di straordinario impegno collettivo, nella quale le forze politiche e sociali, pur attraversate da profonde divisioni ideologiche e pur caratterizzate da forti lacerazioni e conflitti, riuscivano a convergere verso comuni mete di sviluppo economico-sociale e di sostanziale affermazione della democrazia. Lo spirito di ricostruzione sociale, civile e politica che allora animò l'Italia può essere oggi assunto a modello di un rinnovato impegno comune per far uscire il Paese dalla crisi e per riportarlo nel novero delle più dinamiche democrazie industriali dell'Europa». Lo ha detto il Presidente della Camera Gianfranco Fini durante il suo intervento al convegno 'Democrazia e rappresentanza degli interessi', a Montecitorio.