Immigrati: Fini, legge cittadinanza va cambiata
Il Presdiente della Camera: In Aula a fine mese. Non sia oggetto di propaganda elettorale. Bertolini (Pdl): Governo rischia di non reggere. Della Vedova (Fli): Pdl non ha poteri veto su agenda lavori. Belisario (IdV): Monti rinuncia a cittadinanza per tirare a campare
ROMA - «Auspico che quanto prima, se non in questa, nella prossima legislatura, la legge sulla cittadinanza venga modificata con una convergenza ampia perché non si tratta di un tema di destra o di sinistra ma attiene al rispetto della dignità della persona e a valori che in quanto universali non possono essere oggetto di continua e quotidiana propaganda propria della campagna elettorale». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla 'Conferenza nazionale per la Cittadinanza' organizzata a Montecitorio da «L'Italia sono anch'io», Comitato promotore nazionale della Campagna per i diritti di Cittadinanza.
Proposte di legge in aula a giugno - Per la terza carica dello Stato il tema della cittadinanza italiana a chi nasce in Italia e a chi ci arriva da piccolo è diventato ormai «ineludibile» perché è «antistorico continuare a sostenere che si è italiani solo in ragione del cognome o del colore della pelle». Fini ha ricordato che «su iniziativa del presidente della Camera» le proposte di legge che modificano la legge sulla cittadinanza approderanno in Aula a fine giugno: «Non è detto - ha spiegato - che si discuta a giugno ma il semplice fatto che sia incardinata dimostra che si tratta di una questione che almeno alla Camera verrà affrontata entro la legislatura. Sono da tempo convinto che occorra colmare un ritardo della società italiana e la politica non deve sfuggire».
Finocchiaro (Pd): Cittadinanza più facile questione di civiltà - «Attribuire la cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia da genitori stranieri stabilmente residenti nel nostro Paese è una questione di civiltà. Di più, è un appuntamento con il futuro, impossibile da eludere ancora per molto e da cogliere invece come una grande opportunità per il nostro Paese». Lo dice in una nota Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
Belisario (IdV): Monti rinuncia a cittadinanza per tirare a campare - «Monti, pur di tirare a campare, sarebbe disposto anche a non riconoscere lo 'ius soli' ai bambini nati in Italia. In questo caso, non si tratta di fare le solite concessioni ai partiti di maggioranza, quanto di introdurre una norma di civiltà. Concedere la cittadinanza ai figli di immigrati è un atto di democrazia, doveroso e prioritario ai fini di un processo d'integrazione congrua e inarrestabile». Lo dichiara in una nota Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama.
Bertolini (Pdl): Governo rischia di non reggere - «Chi vuole far cadere il Governo è in festa. Quello che fino ad oggi non è riuscito alla crisi, riuscirà invece alla legge sulla cittadinanza agli immigrati». Lo ha dichiarato in una nota il vicepresidente dei deputati del Pdl, Isabella Bertolini.
«A pochi mesi dal voto, su un tema così delicato e dove le divergenze sono abissali, i partiti - ha sottolineato - saliranno sulle barricate e faranno valere le proprie ragioni in vista della prossima scadenza elettorale. A questo punto rischia di pagare il Governo, che non reggerà alla pesante contrapposizione delle principali forze che lo sostengono. A parte che i cittadini ci chiedono risposte per uscire dalla crisi, non so se la scelta di voler mettere in calendario la cittadinanza agli immigrati sia così lungimirante».
Della Vedova (Fli): Pdl non ha poteri veto su agenda lavori - «Sul tema della cittadinanza, non penso che al Pdl spetti un potere di veto sull'agenda parlamentare. Ogni volta che Cicchitto o un esponente del Pdl evoca gravi conseguenze per la decisione di discutere un tema così politicamente sensibile, conferma semplicemente l'esigenza di trasformare in un dibattito parlamentare quanto rimane purtroppo confinato nella polemica politica extra-istituzionale» Lo ha dichiarato in una nota in capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova.