19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Politiche europee | Crisi del debito

Bersani a Monti: L'Europa ci deve dare un margine

Il Segretario dei Democratici: Abbiamo davanti una recessione, serve una reazione. Priorità per i temi sociali. Dove sono i soldi? Se mi fanno una domanda così dico «sediamoci e li troviamo»

ROMA - L'Europa deve concedere qualche «margine» all'Italia, perché il Paese deve fronteggiare una recessione pesante e il rigore svincolato dalla crescita è ormai messo in discussione in tutta Europa. Questo è il senso del ragionamento che il segretario Pd Pier Luigi Bersani farà questa sera al presidente del Consiglio Mario Monti. Parlando con i giornalisti alla Camera, Bersani ha spiegato: «Non vado a discutere d'altro che non sia il quadro generale di come siamo messi: abbiamo assolutamente bisogno che nella dimensione europea ci sia un margine per noi, o con provvedimenti in scala europea o nella considerazione della particolare situazione italiana. Questo è il punto di fondo».
«Domani - ha aggiunto - lui sarà a Bruxelles con i capi di governo, io sarò a Bruxelles con i leader progressisti: abbiamo davanti una recessione, la danno all'1,5%... Spero sia così, temo sia anche un po' più pesante. Dobbiamo assolutamente trovare un punto di reazione. Ora il rigore, separato da politiche della crescita, è in discussione su scala europea. In Italia siamo più rigorosi dell'Europa, a maggior ragione dobbiamo far pesare una situazione dove la recessione è pesante, il pareggio di bilanci ce l'abbiamo per il 2013, l'avanzo primario ce l'abbiamo solo noi... Attenzione!».

Priorità per i temi sociali - Il Pd chiederà al Governo di prestare attenzione al «disagio sociale» che attraversa il Paese. Lo ha detto il segretario Pd Pier Luigi Bersani, che staserà vedrà il presidente del Consiglio: «C'è molto disagio in giro. Non ne do certo la responsabilità al Governo, sappiamo da dove viene: si sono avvelenati i pozzi del rapporto tra politica e cittadini negli ultimi dieci anni. Ma bisogna prestare un orecchio attento».
Insomma, «il Governo credo debba dare ai cittadini la percezione di comprendere lo stato delle cose, deve agire dando la priorità ai temi sociali, nei limiti in cui questo è possibile. Partiamo da un paio di questioni: gli esodati, per esempio; poi, bisogna dare ai comuni un minimo di margine, serve un patto con i comuni...». In generale, «non possiamo essere in una situazione in cui quando c'ero con Prodi avevamo 4 miliardi sui temi sociali e adesso ci sono cento milioni. Non è possibile. Dove sono i soldi? Se mi fanno una domanda così dico 'sediamoci e li troviamo'».