Prodi: Blocco non antitedesco per tranquillizzare i mercati
Serve un'alleanza politica, perché l'intervento di singoli paesi l'attacco delle economie forti, come quella della Germania, non cesserebbe. Se cede la Grecia non illudiamoci va tutto a catafascio. Sono per il bipolarismo, il voto in Francia e Grecia insegna
BOLOGNA - Per tranquillizzare i mercati internazionali occorre un blocco con «Francia, Austria, Italia, Spagna e con chi ci sta» che non sia «antitedesco». Per Romano Prodi, che si dice comunque ottimista nonostante la crisi abbia fatto perdere sovranità a quasi tutti i paesi europei e mondiali, serve un'alleanza politica, perché l'intervento di singoli paesi l'attacco delle economie forti, come quella della Germania, non cesserebbe.
Serve una grande alleanza politica - «Nel mio ottimismo ritengo che la crisi e la paura ci obbligheranno ad un salto in avanti - ha spiegato Prodi durante un convegno sulla riforma della legge elettorale a Bologna - . Dobbiamo tenere presente che tutti gli stati del mondo, esclusi Usa e Cina, di fronte a questa grande speculazione internazionale stanno perdendo sovranità. I singoli paesi sono costretti» davanti alla «paura dello spread e a questi ragazzotti delle società di rating» a «escludere alcune decisioni politiche» che avrebbero preso se non ci fossero state queste paure.
«Bisogna fare un blocco forte fra Francia, Austria, Italia e Spagna e chi ci sta - ha aggiunto Prodi -, non antitedesco, ma un blocco che sblocchi l'Europa con un metodo tranquillizzante nei confronti dei mercati tradizionali. Se lo fa un singolo paese l'attacco non cessa».
«La via d'uscita alla crisi c'è - ha spiegato l'ex premier italiano - con le nuove regole, occorre una grande alleanza politica. Non so se sia possibile. L'aiuto di Obama di questi momenti è di vitale importante, però dura poco» perché «il suo europeismo di adesso è un problema di interessi, non ha nessun legame con l'Europa. Obama è cittadino di un nuovo mondo».
Se cede la Grecia non illudiamoci va tutto a catafascio - Se la Grecia esce dalla zona Euro «va tutto a catafascio». Per Romano Prodi non ci si deve «illudere»: se non si risolve la crisi del paese ellenico, è matematico che lo stessa sorte toccherà, a seconda delle singole crisi politiche, agli altri paesi: Portogallo, Spagna e Italia...
«La Grecia ha messo in atto dei sacrifici impressionanti» ha spiegato Prodi durante un convegno a Bologna sulla riforma della legge elettorale. E quando un paese fa come la Grecia che «ha tagliato il proprio Pil del 20%» è «massacrato» soprattutto se questo «avviene senza speranza: lo scoppio verso gli estremi è logico». Ma secondo l'ex premier italiano «è matematico che dopo la Grecia tocchi agli altri: Portogallo, Spagna e Italia dipende dalle singole crisi politiche quotidiane, ma non c'è dubbio che se va fuori la Grecia la musica è quella, non è finita».
«Se si dà un messaggio di solidarietà», secondo il professore, si è in grado di far ripartire un paese e l'intera Europa, tanto che «gli spread calano». Ma «se cede la Grecia, la musica riprende: non illudiamoci, va tutto a catafascio».
Sono per il bipolarismo, il voto in Francia e Grecia insegna - Il tempo per fare la riforma della legge elettorale in Italia «stringe». Non serve un modello che «fotografi il paese», ma uno strumento di governo che dia «stabilità al paese». Per Romano Prodi l'esempio del voto in Grecia e in Francia è emblematico: in tutti e due i casi sono emerse le posizioni politiche estreme, ma nel paese ellenico con la legge proporzionale si deve tornare a votare, Oltralpe dove c'è il maggioritario, fin da subito si è saputo che avrebbe dovuto governare.
«Io sono per il bipolarismo - ha spiegato Prodi a margine di un convegno promosso da Arturo Parisi a Bologna -: per avere un governo stabile, ritengo che la legge elettorale non debba fotografare il Paese, ma debba dare al Paese gli strumenti di governo». Paragonando quanto avvenuto in Francia e in Grecia, l'ex premier italiano ha aggiunto: «In entrambi i casi abbiamo avuto un voto che ha esaltato le forze politiche estreme, ma con la legge elettorale francese abbiamo avuto un presidente che la sera stessa è stato proclamato e inneggiato come presidente di tutti i francesi; nel caso greco devono ripetere le elezioni». «Il tempo stringe» ha concluso Prodi riferendosi alle necessarie riforme in Italia.
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