18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Pranzo di tre ore con il presidente del Consiglio Mario Monti

Berlusconi rassicura Monti. Ipotesi «scissione guidata» per il PDL

Il Cavaliere accelera sulla confederazione dei moderati e pensa a creare gruppi ad hoc: Dovete convincere Casini - ha detto Berlusconi ad alcuni onorevoli centristi - dobbiamo aggregare tutti i moderati perché altrimenti finirà per vincere la sinistra

ROMA - Più che le parole, il gesto. La scelta di presentarsi alla Camera per votare la fiducia sul decreto Banche a pochi minuti di distanza da un pranzo di tre ore con il presidente del Consiglio Mario Monti. Una dimostrazione plastica di quello che Silvio Berlusconi, presenti Antonio Catricalà, Gianni Letta e il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha spiegato nel faccia a faccia con il suo successore. E cioè che il suo partito intende continuare a sostenere l'esecutivo dei professori ma che non rinuncerà a far pesare la sua influenza (e i suoi voti) su tutti i dossier. Soprattutto i più delicati: leggi la posizione dell'Italia in Ue rispetto al rigore di stretta osservanza della Germania, la giustizia, la Rai e le imminenti nomine per le Authority.

Berlusconi a Monti: Puntare sullo sviluppo - Quello di oggi è stato il secondo incontro tra i due da quando il Cavaliere ha lasciato palazzo Chigi. Il primo si era svolto il 22 febbraio e un successivo colloquio si sarebbe dovuto tenere già un mese fa, il 18 aprile: solo che Berlusconi decise all'ultimo minuto di dare buca al professore dimenticandosi di fatto di avvisarlo prima che la notizia venisse resa pubblica da indiscrezioni giornalistiche.
Berlusconi, che ha lasciato la guida del governo anche tenendo sotto occhio le sorti delle sue aziende e sperando in una 'sponda' sui suoi processi, conversando con alcuni parlamentari ha spiegato come il Pdl non si possa certo permettere ora di far cadere il governo, visto che la crisi economica è tutt'altro che bypassata. Detto questo, non rinuncerà a chiedere al Professore una linea che punti sullo sviluppo ed eviti l'imposizione di nuove tasse, vedi l'aumento dell'Iva. Insomma, la volontà di liberarsi di questo esecutivo ci sarebbe pure: ma da qui a prendersi la responsabilità di farlo ce ne corre.

Stasera vertice a Palazzo Grazioli - Al netto delle rassicurazione e delle parole da «padre di famiglia», tuttavia, il Cavaliere sa bene di parlare a nome di un partito che non solo è uscito bello che ammaccato dalle amministrative ma nel quale le tendenze governicide sono costantemente in aumento. E questo è vero tanto tra gli elettori quanto tra i deputati.
Anche per questo Berlusconi ha convocato per stasera un vertice a palazzo Grazioli con lo stato maggiore del partito. Perchè se all'esecutivo Monti non c'è alternativa e dunque durerà fino al 2013, è giunto anche il momento di cominciare ad avvitare i bulloni della «macchina» che traghetterà il Pdl (o come si chiamerà) verso le prossime politiche. Anche oggi nei capannelli con alcuni deputati, l'ex premier ha rilanciato la necessità di creare una confederazione dei moderati, che sia in grado di attirare anche Pier Ferdinando Casini.

«Scissione guidata» per il PDL - «Dovete convincerlo - ha detto il Cavaliere ad alcuni onorevoli centristi - dobbiamo aggregare tutti i moderati perché altrimenti finirà per vincere la sinistra». Il progetto potrebbe subire un'accelerazione già la settimana prossima e c'è chi ipotizza la data del 24 maggio. E non è escluso nemmeno, a dar retta ai rumors del Transatlantico, che a questa confederazione il Pdl ci arrivi diviso in due. Uno scenario che tuttavia, viene spiegato, non sarebbe frutto di una scissione dolorosa ma concordata che potrebbe essere anticipata - secondo alcuni - dalla nascita di gruppi di 'avanguardia' moderata sia alla Camera che al Senato. Resta tuttavia il nodo del malessere tra gli ex An, così come i contatti tra il Cavaliere e Luca Cordero di Montezemolo uno dei 'volti nuovi' che Berlusconi da tempo punta a coinvolgere nel suo progetto.