19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Messaggio del Premier al Capo dello Stato

Monti: Determinato a compiere il mandato

Il Presidente del Consiglio insiste con la sua agenda: Ottimisti su Berlino, prima o poi la Merkel si convincerà della necessità di fare di più per la crescita.

ROMA - Determinato a «realizzare il mandato», deciso a non lasciarsi impantanare nelle difficoltà e nelle rivendicazioni dei partiti. Convinto che il traguardo è raggiungibile, che «l'Italia ce la farà». Ma che per riuscirci, non c'è altra strada che quella intrapresa dal governo. Mario Monti affida ad un messaggio al capo dello Stato il suo stato d'animo nel momento forse più complicato per il suo esecutivo, con i partiti che - dopo le amministrative - alzano la voce e polemizzano con l'esecutivo.

Non che il timore di Monti sia una conclusione anticipata della legislatura, («Chi si prenderebbe una simile responsabilità?», si chiede un membro del governo), ma piuttosto quel «tirare a campare» evocato qualche mese fa, durante la trasferta in Asia. Di sicuro, quello che il premier non intende fare è «mollare», cedere alle difficoltà di un compito arduo, anche se proprio al Colle - raccontano fonti parlamentari - Monti avrebbe confidato qualche giorno fa l'amarezza per le critiche, considerate ingiuste, che arrivano da «fuoco amico». Voci che con il messaggio di oggi il premier si è premurato di smentire, assicurando appunto la «determinazione nella realizzazione del mandato» affidatogli da Napolitano, figura «istituzionale e rigorosa, ma anche molto vicina ai cittadini e alle loro preoccupazioni». E soprattutto «punto di riferimento sicuro» e «fonte di ispirazione» per il Governo.
Che, assicurano i collaboratori del premier, ha tutta l'intenzione di proseguire con la sua agenda, che «non è cambiata» a causa delle elezioni, anzi è ora «più agevole», come spiegato da Monti qualche giorno fa. E allora ai partiti il Professore in pochi giorni ha «concesso» che il patto di stabilità interno può essere migliorato a favore dei Comuni, programmando un incontro con il presidente dell'Anci. Ha spiegato che, dipendesse da lui, i debiti della P.A. verso le imprese sarebbero saldati anche subito. Ai ministri ha chiesto altrettanta determinazione nel portare a termine i loro obiettivi, a cominciare dalla spending review. E dai partiti, il governo si aspetta che «tengano duro», per usare le parole di un membro dell'esecutivo, e sostengano l'esecutivo fino in fondo. Anche se è evidente la preoccupazione soprattutto per un Pdl ormai in fibrillazione conclamata, e se non sono ancora in programma nuovi incontri con i segretari.

Il problema è che la strada è ancora lunga, e non dipende solo dall'Italia. Gli accordi con l'Europa, e quindi il via libera della Germania, sono fondamentali - ha sottolineato pochi giorni fa lo stesso Monti - per evitare che le misure prese dal governo siano inutili se non addirittura «controproducenti». E da Angela Merkel oggi sono arrivate parole non concilianti, contro la crescita finanziata con l'aumento dei debiti. Parole che non hanno sorpreso palazzo Chigi, che resta «ottimista» per una positiva conclusione dei negoziati, e con il premier convinto che continuando a lavorare seriamente in Europa e con le altre cancellerie, primo fra tutti il neo presidente francese Francois Hollande, Berlino prima o poi si convincerà della necessità di fare di più per la crescita.