23 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Tutela animali

A Roma in piazza contro il massacro dei cani in Ucraina

«Il calcio fermi la strage dei randagi in Ucraina». È questo lo slogan della manifestazione organizzata oggi, sabato 5 maggio, in piazza del Pantheon a Roma, dalla Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente

ROMA - «Il calcio fermi la strage dei randagi in Ucraina». È questo lo slogan della manifestazione organizzata oggi, sabato 5 maggio, in piazza del Pantheon a Roma, dalla Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente con Giorgio Panariello, Paolo Limiti, Gabriella Pession, Daniela Poggi e Riccardo Cucchi, voce radiofonica della nazionale italiana. Interverranno i presidenti delle associazioni fondatrici della nuova associazione, tutti in piazza per dire basta allo sterminio dei randagi, una tragedia che sta scuotendo le coscienze del mondo intero. Secondo le associazioni e i volontari che operano sul posto, il numero dei cani brutalmente «liquidati», a bastonate, a fucilate, con veleni, per «preparare» l'Ucraina ad accogliere turisti e visitatori in occasione dei prossimi campionati europei di calcio, si aggira tra i 20 e i 30 mila.

Nel corso dell'evento, saranno mostrate immagini verità sul massacro girate dal volontario Andrea Cisternino e dagli altri operatori generosamente impegnati per salvare la vita del maggior numero possibile di cani. E verrà avviata una raccolta fondi indetta dalla Federazione per donare loro gli strumenti per realizzare un piano di sterilizzazione (Cod IBAN IT78 G 05584 01600 000000082168).
L'anno scorso sono terminati i negoziati tra Unione europea ed Ucraina per un trattato di associazione, che non potrà entrare in vigore finché quel Paese non rispetterà i diritti umani e i diritti degli animali. In una lettera del 1 febbraio 2012, inviata alle autorità ucraine, «il capo della delegazione Ue in Ucraina ha espresso sollecitudine - spiega l'associazione - per il trattamento dei cani randagi e ha chiesto informazioni sulle misure adottate dal governo per affrontare tale questione. Chiarimenti tanto più necessari in quanto l'Ucraina ha recentemente firmato la Convenzione europea sulla protezione degli animali da compagnia ma deve ancora ratificarla e tradurla in legge nazionale».

Amati (PD): Battaglia anti vivisezione nel vivo in Senato - «E' da un anno che lavoriamo nel Partito Democratico occupandoci stabilmente della tutela e dei diritti degli animali. In questo impegno è centrale la battaglia contro la vivisezione, una battaglia di civiltà, vastissimamente condivisa nel Paese». Lo ha scritto la senatrice Silvana Amati, coordinatrice Pd per la tutela degli animali, in un articolo uscito oggi sull'Unità, anche in occasione della manifestazione indetta da animalisti e ambientalisti a Roma contro lo sterminio dei cani in Ucraina in vista degli Europei.
«Non si può infatti dimenticare, né sottacere - ha sottolineato - che l'86 per cento degli italiani è contrario alla pratica della vivisezione. La battaglia contro la vivisezione ora può fare un fondamentale passo in avanti se si approva l'articolo 14 della legge comunitaria, che in questi giorni è in discussione al Senato. L'articolo 14 è già stato votato da una larghissima maggioranza alla Camera e noi siamo stati parte attiva di quel risultato».
«La mediazione raggiunta dall'articolo 14 - ha affermato Amati - è una mediazione alta, che vieta del tutto esclusivamente l'utilizzo di animali in esperimenti senza anestesia e l'allevamento a fini vivisettori. Si tradurrebbe in norma così finalmente la chiusura degli allevamenti come il Green Hill, visti e sentiti da molti come allevamenti di morte e sofferenza dei cani».