Legge elettorale: Violante, in Aula entro il 9 maggio o non si fa
Il responsabile del PD per le riforme all'Unità: Sarebbe il discredito definitivo sui partiti
ROMA - «O il testo arriva in aula entro maggio o non si farà la nuova legge elettorale. A quel punto però i partiti responsabili della paralisi si dovranno assumere questa responsabilità davanti agli elettori». E' il timing per una delle riforme più importanti che indica il responsabile Pd per le riforme, Luciano Violante, in un'intervista a 'LUnità.
NON ESISTE LA LEGGE PERFETTA - Violante ricorda che «il nove maggio quando avremo chiuso il nostro lavoro la parola passerà ai partiti: saranno loro a decidere» e dovranno farlo «velocemente» visto che entro maggio al Senato si voterà la riforma istituzionale e «conosceremo il numero dei parlamentari da eleggere». Violante è convinto che «non esiste la legge elettorale perfetta» ma «se non cambiassimo la legge elettorale» ci sarebbe, sull'onda dell'antipolitica, «un discredito forse definitivo sui partiti». Quanto poi alle critiche della collega Rosy Bindi in favore del diritto degli elettori «di sapere con chi vuole governare il partito per cui votano» Violante osserva che «nessuna legge vieta al Pd o al Pdl di annunciare prima del voto con chi intendono allearsi. Anzi, credo che sia indispensabile dirlo».
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