25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Domani voto per iter rapido pdl

Partiti, «ABC» difendono i rimborsi elettorali

La Camera prova ad accelerare l'iter della proposta di legge firmata dai leader di maggioranza Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini per inasprire controlli e sanzioni sui bilanci dei partiti. Lega: No a legislativa. Fli vuole modifiche. Idv: Così, forconi

ROMA - La Camera prova ad accelerare l'iter della proposta di legge firmata dai leader di maggioranza Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini per inasprire controlli e sanzioni sui bilanci dei partiti ma, alla vigilia del voto dell'Aula sulla proposta di Gianfranco Fini di assegnarla in sede legislativa, è polemica sulle parole con cui 'Abc' accompagnano il testo di un solo articolo che porta la loro firma e quella dei capigruppo dei partiti che sostengono il governo: "Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici, destinati ai partiti, già drasticamente tagliati dalle manovre finanziarie del 2010-2011, sarebbe un errore drammatico", si legge nella relazione illustrativa. Insorgono l'Idv, i radicali e la Lega che promette di opporsi all'esame rapido, senza passaggio in Assemblea, del provvedimento.

Il testo, sostanzialmente identico all'emendamento al decreto in materia di semplificazione tributaria dichiarato inammissibile da Fini, porta la data 12 aprile scorso, lo stesso giorno in cui è arrivato lo stop alla proposta di modifica presentata in commissione Finanze alla Camera. Nessun taglio ai finanziamenti pubblici ai partiti, né slittamenti della prevista rata di luglio, quindi. "La strada maestra" per questo, scrivono i firmatari, sono le proposte di legge all'esame della commissione Affari Costituzionali della Camera di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, attese in Aula a maggio. Con la proposta targata Abc invece "intendiamo approvare anticipatamente, nei tempi più rapidi possibili, una nuova normativa sulla trasparenza e sui controllo". La via più rapida è l'assegnazione in sede legislativa alla commissione Affari Costituzionali del testo. Fini l'ha chiesta oggi ma l'iter rapido potrebbe essere messo a rischio dall'opposizione di Lega e Radicali.

La proposta infatti è iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani pomeriggio e dalla maggioranza si dà per scontato che passi. Ma per il regolamento della Camera basta l'opposizione di un decimo dei componenti dell'Assemblea, cioè 63 deputati, a farla sfumare. Pierguido Vanalli della Lega ha già annunciato che il suo gruppo si opporrà ma, ammesso che sia presente domani in forze nell'Emiciclo, non sarebbe sufficiente. I deputati del Carroccio sono 59, servirebbe quindi un aiutino. Che potrebbe arrivare dai sei deputati radicali del Pd che tuttavia oggi con Maurizio Turco fanno sapere che non si opporranno alla legislativa se verrà assicurata la diretta televisiva delle dichiarazioni di voto finali dalla Commissione.

Il presidente dei deputati di Fli, Benedetto Della Vedova, si dice "sicuro che Maroni non vorrà mettersi di traverso" all'assegnazione in sede legislativa. E precisa che l'approvazione direttamente in Commissione non vuol dire che in quella sede non possano essere apportate delle migliorie. Lui stesso, nonostante sia tra i firmatari della pdl di maggioranza, annuncia un emendamento di Fli che proporrà il taglio del finanziamento. Anche per il leader Idv, Antonio Di Pietro, va fatto di più: "La politica deve dare il buon esempio cominciando a tagliare gli sprechi e le vagonate di soldi pubblici incassati. La politica non può far finta di niente e ignorare le condizioni del Paese. Il provvedimento all'acqua di rose proposto da Alfano, Bersani e Casini è una presa in giro per i cittadini e per la dignità delle istituzioni. Se si continua così i cittadini arriveranno con i forconi davanti Montecitorio".