29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
I costi della Politica

Partiti: rimborsi intatti, ma un Authority ad hoc controllerà i bilanci

Intesa nella «maggioranza strana». Sarà un emendamento al dl fiscale. L'Authority sarà composta dai presidenti (o loro delegati) di Corte dei Conti, Corte di Cassazione e Consiglio di Stato e presieduta dal presidente della Corte dei Conti

ROMA - Un'Authority composta dai presidenti (o loro delegati) di Corte dei Conti, Corte di Cassazione e Consiglio di Stato e presieduta dal presidente della Corte dei Conti: sarà questo l'ente terzo che controllerà che i bilanci dei partiti siano regolari. E' l'intesa raggiunta questo pomeriggio in una lunga riunione durata oltre tre ore tra i tecnici di maggioranza Massimo Corsaro, Rocco Crimi e Donato Bruno per il Pdl, Gianclaudio Bressa e Antonio Misiani per il Pd, Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera, Pino Pisicchio di Api, Gianpiero D'Alia, capogruppo dell'Udc al Senato.

EMENDAMENTO AL DL FISCALE - La norma verrà messa nero su bianco in un ddl firmato da Pier Ferdinando Casini, Angelino Alfano e Pierluigi Bersani, dai capigruppo di maggioranza - c'è l'intenzione comunque di sottoporla anche alle forze di opposizione Lega e Idv - e poi, per consentire una rapida approvazione, verrà trasformata in un emendamento al decreto fiscale firmato dai relatori. Il testo prevederà anche che i partiti certifichino i loro bilanci attraverso una società esterna - il Pd già lo fa - e poi li trasmetta all'Authority ad hoc i cui componenti, viene sottolineato, non percepiranno alcun compenso per questo «secondo lavoro». Se l'Authority accerta che ci sono irregolarità penali o civili le trasmette alla magistratura direttamente altrimenti determina una sanzione che verrà comminata dai presidenti delle Camere. Se c'è ad esempio un'irregolarità di 100, la sanzione sarà dal doppio in poi.

RIMBORSI INTATTI - Resta immutata tuttavia la questione dell'ammontare dei rimborsi: nessuna cancellazione e nessun dimezzamento. La rata che i partiti avrebbero dovuto ricevere a luglio slitterà a settembre, poi nel 2013 entrerà in vigore il taglio del 30% previsto dalle ultime manovre ma nulla più. La questione verrà affrontata in commissione Affari Costituzionali alla Camera dove è in corso l'esame delle proposte sull'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.