Lusi: Ho accettato un patto scellerato, son stato leale
Contro di me coacervo di interessi che vanno oltre la mia persona. La verità storica sarà dalla mia, ma ci vorranno otto, dieci anni prima che se ne venga a capo e a quel punto sarò morto dal punto di vista pubblico e mediatico. Intanto i Difensori del Senatore fanno ricorso al Riesame contro i sequestri
ROMA - «Ho accettato un patto scellerato; sono stato leale e un po' coglione». Parla così, in uno virgolettato apparso su Repubblica, il senatore Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita sotto inchiesta per aver sottratto svariati milioni di euro allo stesso partito. «Non ne posso più, soprattutto per la mia famiglia. Vengono continuamente dette cose che non esistono nei miei confronti, Rutelli è andato a chiedere il mio arresto, ha dato numeri sbagliati, parlato di cose che non esistono».
La «verità storica - aggiunge Lusi - sarà dalla mia, ma ci vorranno otto, dieci anni prima che se ne venga a capo. Tra otto, dieci anni sarò morto dal punto di vista pubblico e mediatico». «Non è un complotto contro di me, non penso questo, però - conclude Lusi - un coacervo di interessi sì, che vanno oltre me».
Gip: Intervento cautelare non solo sul piano reale - «Non è questione di disamine dottorali del mutamento del capo di imputazione, ma di analisi di ciò di cui il mutamento stesso deve dirsi sintomatico: viene in altri termini in rilievo la sistematica reiterazione di condotte illecite sempre più pericolose, e il dato costituisce l'in sé legittimante, il quid fondante dell'intervento cautelare, per vero non solo sul piano reale». Così scrive il gip del tribunale di Roma Simonetta D'Alessandro, nel provvedimento con cui nei giorni scorsi ha convalidato il sequestro dei beni del senatore Luigi Lusi e di alcuni suoi familiari.
Il ragionamento offerto dal giudice potrebbe portare alla richiesta da parte dei pubblici ministeri di una misura cautelare per l'ex tesoriere della Margherita. Sul punto, a piazzale Clodio, si mantiene comunque il più stretto riserbo. Secondo il gip «appartiene all'esperienza quotidiana di chi si occupa di riciclaggio o di disponibilità di somme di provenienza illecita l'estrema disinvoltura negli impieghi, nelle dismissioni, negli investimenti di chi si trovi titolare di beni o di valori di illecita provenienza: è la tipica materia di versamenti a società che promettono mirabolanti rendimenti, cui il denaro viene versato a fiumi, nell'indifferenza che è propria di chi non lo ha guadagnato, e per nascondere la provenienza delittuosa o semplicemente sottrarlo al prelievo fiscale».
I Difensori del Senatore fanno ricorso al Riesame contro i sequestri - Luigi Lusi passa al contrattacco. I difensori dell'ex tesoriere della Margherita, gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono, hanno depositato stamane il ricorso al tribunale del riesame di Roma contro i sequestri di beni e proprietà del loro assistito che è stato prima disposto dai pubblici ministeri e poi convalidato dal gip Simonetta D'Alessandro. L'avvocato Petrucci ha spiegato: «Abbiamo formalizzato la nostra richiesta. Vogliamo capire quali sono quegli elementi che hanno indotto i magistrati ad adottare il provvedimento a danno del nostro assistito». Il penalista ha poi sottolineato che dopo l'eventuale pronuncia dei giudici della libertà valuterà di presentare la richiesta di incidente probatorio sui conti della Margherita. «La nostra intenzione è fare chiarezza, con pacatezza, all'interno del processo. Lo è sempre stata», ha ribadito il legale.
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