23 aprile 2024
Aggiornato 14:00
La Convention di Futuro e Libertà

Fini a Pietrasanta per schivare il «cono d'ombra»

Il Presidente della Camera affronterà i malumori interni sull'UDC. La convention che si apre oggi a Pietrasanta rischia di apparire come l'ultima chiamata per la formazione politica nata da una costola del Pdl per contrastare l'egemonia berlusconiana

PIETRASANTA - L'ormai mitica foto di Abc e Mario Monti, postata su Twitter, ha costretto Gianfranco Fini a rimettere mano al discorso che da almeno 48 ore sta limando, chiuso nel suo studio di Montecitorio. Non che qualcuno, in Fli, si sia apertamente spinto a contestare il ruolo di Pier Ferdinando Casini quale «ambasciatore» terzopolista seduto al tavolo dei Grandi del governo. Ma quell'immagine rischia di offrire spunti polemici a tutta un'anima che in Futuro e libertà chiede al presidente della Camera di aumentare la «concorrenza» verso l'alleato centrista, con l'obiettivo di schivare quel cono d'ombra - preoccupante - in vista dei prossimi passaggi elettorali. Per questo, la convention che si apre oggi a Pietrasanta rischia di apparire come l'ultima chiamata per la formazione politica nata da una costola del Pdl per contrastare l'egemonia berlusconiana.

Non serve un partitino - Eppure, a sentire chi conosce bene la strategia finiana, l'ex leader di An non concederà molto alle numerose lamentele che dal palco del piccolo centro versiliano si concentreranno proprio sull'Udc. Certo, fisserà dei paletti che orientino i rapporti tra alleati. Nulla di più, perché Fini è convinto - e non da ora - che «non serve un partitino» né nostalgie identitarie «di destra» per dare risposte alla nuova fase inaugurata dal governo Monti. Il che non significa che il presidente espliciterà un imminente scioglimento, anche perché proprio questo l'ala dei falchi gli chiederà di evitare. Piuttosto, rilancerà l'idea di una lista civica nazionale, di un nuovo spazio politico, di quel contenitore capace di aggregare «le energie migliori del Paese», anche attingendo al bacino dei tecnici.

Rilancio delle unioni civili - Non che Fini sia del tutto convinto della praticabilità di una nuova, grande coalizione anche nel 2013. In mezzo, ha più volte ricordato, c'è soprattutto la partita della legge elettorale e il destino della ricomposizione del centrodestra. Ma su questo terreno non offrirà il fianco a chi pensa di mostrare qualche differenza d'impostazione rispetto a Casini. Piuttosto, è sul fronte del programma e dei valori che qualcosa l'ex cofondatore del Pdl potrebbe dire, di non scontato. Ad esempio, racconta qualcuno che mantiene uno stretto dialogo con Fini, sul tema delle coppie di fatto.
Già nel 2010 Fini invitò il centrodestra a deporre la «spada dell'integralismo». Niente a che vedere con il matrimonio fra omosessuali, ma nel week end il leader di Fli potrebbe rilanciare, compiere un altro passo, secondo qualcuno addirittura un nuovo strappo sul riconoscimento giuridico di alcuni diritti. In fondo, il Presidente potrebbe richiamarsi alle aperture dei Conservatori inglesi guidati da Cameron, ricordare il pronunciamento del Parlamento Ue e della Cassazione. Anche se una parte di Fli è portata per storia e tradizione a frenare, senza contare l'alleato centrista: per questo, se alla fine Fini dovesse spingersi avanti su questo terreno, lo farà stando attento a non destabilizzare troppo la platea.