Crisi: Monti-Visco, bene le tendenze positive sui Titoli di Stato
Comitato stabilità finanziaria prosegue monitoraggio rischi. D'Alema: Bene lo spread sotto i 300, con noi nel 2008 era a 34. Schifani: Per combattere la crisi non arrendersi alle difficoltà
ROMA - Il comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria riunito oggi presso il Ministero dell'economia e delle finanze presieduto dal Ministro dell'economia e delle finanze, Mario Monti, «ha esaminato l'evoluzione recente del mercato finanziario nazionale e internazionale, con particolare riferimento al mercato dei titoli di Stato, e ha constatato le positive tendenze in atto». Inoltre «il comitato ha convenuto di proseguire il monitoraggio dei fattori di rischio per la stabilità finanziaria, con riguardo ai mercati e agli intermediari». Ne ha dato notizia Palazzo Chigi. Alla riunione, oltre a Monti e al Viceministro dell'economia e delle finanze Vittorio Grilli hanno partecipato il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, il Presidente della Consob Giuseppe Vegas e il Presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini.
D'Alema: Bene lo spread sotto i 300, con noi nel 2008 era a 34 - «Riconosco grandi meriti al governo Monti, oggi lo spread è sceso sotto i 300 punti ma ricordo che nel 2008, quando noi lasciammo il governo, lo spread era a 34 e il debito pubblico al 103% sul Pil». Lo ha detto massimo D'Alema durante la registrazione di Rapporto Carelli in onda su SkyTg24.
Il presidente del Copasir ha voluto anche sottolineare che «Padoa Schioppa», allora ministro dell'Economia, «non aveva nulla da invidiare ai tecnici di questo governo» e perciò ha puntualizzato che «Monti è una svolta positiva rispetto al governo Berlusconi, non rispetto alla politica che è un concetto più vasto».
Schifani: Per combatterla non arrendersi a difficoltà - «La capacità di integrare pubblico e privato è certamente un modello da seguire». Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, durante la presentazione della XX edizione del concorso «Ercole Olivario», dedicato alle eccellenze olearie italiane, il cui modello di integrazione tra pubblico e privato andrebbe esteso «anche ad altri ambiti della produzione nazionale». Per Schifani, infatti, «in un momento di difficile crisi economica scommettere sulle eccellenze olearie del nostro Paese significa non arrendersi alle difficoltà, non smettere mai di cercare un'opportunità».
- 31/08/2018 L'Argentina piange (ancora): peso a picco e tassi su del 60%. La ricetta neoliberista di Macri non funziona
- 17/05/2018 Cosa dicono quelli che dicono che non possiamo uscire dall’euro né cancellare il debito
- 16/05/2018 Cancellare una parte del debito: una proposta sacrosanta, che scatenerà l'ira dei mercati
- 10/05/2018 Argentina come la Grecia: dopo la speculazione, la troika del Fondo Monetario. Breve storia di un paese senza futuro