28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Politica estera

Fini vola a Washington, due giorni tra USA e Israele

Il Presidente della Camera sarà alla conferenza dell'Aipac. Incontri con Netanyahu, Pelosi, Boehner

ROMA - Gianfranco Fini torna per la seconda volta a Washington da presidente della Camera. Da oggi infatti sarà impegnato in una due giorni in cui parteciperà alla Conferenza dell'American Israel Pubblic Affairs Comitee (Aipac) e avrà occasione di tenere vari bilaterali come quello con lo speaker della Camera dei Rappresentanti, John Boehner, con la leader democratica della Camera, Nancy Pelosi, e con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.

Incontri con Netanyahu, Pelosi, Boehner - Nella giornata di oggi Fini parteciperà alla sessione di apertura della Conferenza Aipac alla quale sono previsti, tra gli altri, gli interventi del presidente degli Stati Uniti Barack Obama e del presidente dello Stato d'Israele, Shimon Peres.
Nella mattinata di lunedì il presidente della Camera ha in agenda un incontro con Arrigo Sadun, direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale, mentre per il pomeriggio sono fissati i colloqui con Boehner, con Nancy Pelosi e con il Caucus italo-americano. In serata, invece, Fini prenderà parte alla sessione plenaria dell'Aipac e avrà un colloquio con Netanyahu.
L'Aipac, va sottolineato, è un gruppo di pressione americano noto per il forte supporto allo Stato d'Israele ed è considerato il più influente gruppo di interesse a Washington. Lo scorso 16 novembre Fini ne aveva ricevuto a Roma una delegazione guidata da Seth M.Siegel.

Negli Stati Uniti imperversa la campagna elettorale - Questa seconda visita da presidente della Camera di Fini avviene in un quadro fortemente mutato dalla precedente che si tenne il 3-4 febbraio 2010. Non solo per quanto riguarda l'Italia e il cambio alla guida del governo: negli Stati Uniti imperversa ora la campagna elettorale e infatti la Conferenza dell'Aipac si tiene alla vigilia del «super tuesday», giorno clou per le primarie repubblicane e dunque per la scelta di chi sfiderà Barack Obama alle elezioni presidenziali.