Liberalizzazioni, Bersani: Il Governo stia con chi vuole rafforzarle
Il Segretario del PD: Tanti frenano ma tantissimi accelerano. Belisario (Idv): Ora via libera anche ad asta frequenze tv?. Casini: L'assedio delle lobbies e delle corporazioni è indecente. Rutelli: Troppo tempo per la cessione della rete Snam
BOLOGNA - In commissione al Senato ci sono tanti che «frenano» sulle liberalizzazioni, ma anche «tantissimi che accelerano». Il Governo, secondo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, «se ci sono proposte che rafforzano debba guardarle con un occhio interessato».
«In queste ore in Commissione - ha detto Bersani da Bologna - vengono contrastati emendamenti a rafforzare e non a indebolire le liberalizzazioni. C'è chi vuole indebolire, c'è chi vuole rafforzare. Io vorrei che il Governo si mettesse con chi vuole rafforzare».
«Ci sono tantissime frenate - ha aggiunto - ma ci sono anche tantissime accelerate e non si può mettere tutto nel mucchio. Credo che il Governo, se c'è una proposta che rafforza la sua stessa norma, debba guardarla con un occhio interessato».
Belisario (Idv): Ora via libera anche ad asta frequenze tv? - «Visto che il governo ha fatto 30 con l'Ici alla Chiesa, ora faccia 31 con le frequenze televisive: chiediamo anche il via libera a un'asta pubblica che cancelli definitivamente l'ipotesi beauty contest». Lo ha chiesto il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, che ha aggiunto: «La revoca dell'esenzione dell'Ici sugli immobili ecclesiastici usati per attività commerciali è una doverosa svolta di equità, che semmai andava fatta prima. Comunque, meglio tardi che mai».
Il Futurista: Monti a rischio flop, tiri dritto - «Un consiglio, caro premier. Tiri dritto e ceda il meno possibile. Chi tocca i partiti, questi partiti, non può che fare flop. E da lei, gli italiani non si aspettano mezze riforme annacquate e diluite, ma una scossa vera per il paese». Dopo il monito di Pierferdinando Casini (che ha parlato di «assalto indecente delle lobby«), in difesa delle liberalizzazioni si fa sentire anche il Futurista, quotidiano di area finiana diretto da Filippo Rossi.
«Tutte le rivoluzioni lanciate in questi tre mesi dal governo di Mario Monti - ha osservato il futurista - sembrano incontrare a ogni snodo decisivo resistenze, intoppi, distinguo. E non da parte dell'opinione pubblica, che, nonostante il clima da lacrime e sangue, si è messa con speranza e fiducia nelle mani dell'esecutivo - come rilevano tutti i sondaggi - anche con percentuali inattese. Ma da parte dei «soliti noti»: i partiti. I quali anziché pensare a come riformarsi, rilanciarsi e recuperare un rapporto con i cittadini ormai seriamente compromesso, lottano per la sopravvivenza facendosi portavoce di lobby e corporazioni, difendendo sacche di privilegi e vecchie resistenze «ideologiche». Insomma, il rischio flop è alto Ma la missione di Monti non è certo quella di «tirare a campare».
Casini: L'assedio delle lobbies e delle corporazioni è indecente - «L'assedio di lobbies e corporazioni è quasi indecente». Ne è convinto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini che ha chiesto al governo Monti di «andare avanti con forza» sul capitolo delle liberalizzazioni.
«Si chiedono sacrifici ai cittadini - ha spiegato Casini a margine della cerimonia per i cento anni del Consorzio cooperativo Costruzioni - e sulle liberalizzazioni non si può avere scherzato. Tutte le categorie devono fare sacrifici necessari e non ci può essere il più furbo o quello che minaccia di paralizzare una fetta di città che poi in qualche modo viene salvato».
Il Senato e la Camera, secondo il leader dell'Udc, «devono rafforzare il provvedimento, non indebolirlo e i partiti, che diventano cassa di risonanza delle categorie, in questo caso mancano un altro appuntamento importante con i cittadini».
Rutelli: Troppo tempo per la cessione della rete Snam - «Non va bene: tempi troppo lunghi per la cessione della Rete Snam che si vorrebbe approvare al Senato». Lo dichiara il leader di Api e capogruppo del Terzo polo in Senato Francesco Rutelli, che aggiunge: «C'è il rischio di uno slittamento nella prossima legislatura: occorre che l'operazione sia conclusa entro il mandato del governo Monti. Per questo il Terzo Polo presenta un emendamento che fissa la conclusione dell'operazione al 31 dicembre di questo anno», conclude.