24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Istituito dal Governo nel decreto sulle liberalizzazioni

Liberalizzazioni, CSM: Ok al Tribunale delle imprese ma le Toghe sono poche

Il Plenum chiede modifiche anche sulle competenze e i ricorsi in appello. Schifani: Il Senato si difenderà dalla pressioni delle lobby. Domani e venerdì scioperano gli Avvocati

ROMA - Un ok condizionato: è questo il succo del parere sul Tribunale delle imprese istituito dal Governo nel decreto sulle liberalizzazioni, che il plenum del Consiglio superiore della magistratura (relatori il «togato» indipendente Paolo Corder e il «laico» del Pdl Annibale Marini, ex presidente della Corte costituzionale) ha votato stasera con la sola astensione del «togato» di Mi Angelantonio Racanelli.
Per l'organo di autogoverno della magistratura il provvedimento ha «l'apprezzabile e condivisibile scopo di sviluppare la specializzazione dei giudici come strumento di efficienza e di qualità» ma ci sono alcuni punti critici che rischiano di vanificare gli obiettivi del legislatore: in particolare l'insufficienza degli organici della magistratura (il decreto non prevede costi aggiuntivi), il mosaico delle competenze territoriali e per materia a seconda delle diverse forme societarie interessate ai procedimenti, il costo del contributo unificato.

Schifani: Il Senato si difenderà dalla pressioni delle lobby - «Credo che il Senato rafforzerà il provvedimento con interventi che liberalizzino di più il mercato e lo farà difendendosi dalle ovvie pressioni di lobby e corporazioni che cercano di irrigidirlo». Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, a margine del convegno per i 90 anni della Lega italiana per la lotta contro i tumori, parlando del decreto liberalizzazioni.
«Il provvedimento è a buon punto - ha spiegato Schifani - si lavora alacremente, seguo da vicino l'iter delle liberalizzazioni» che la prossima settimana saranno in Aula al Senato. «L'obiettivo principale non può che essere la tutela del cittadino e dei suoi interessi», ha aggiunto.

Domani e venerdì scioperano gli Avvocati - Sciopero degli avvocati in tutta Italia, domani e venerdì, con il rischio che si fermi l'attività nei Tribunali. L'astensione dalle udienze (che sarà replicata a marzo) è stata proclamata dall'Organismo unitario dell'avvocatura per protestare contro le «liberalizzazioni selvagge» e la «rottamazione della giustizia», a sostegno della «riforma e modernizzazione della macchina giudiziaria e della professione forense».
A Roma, dalle 10 al cinema Adriano, l'Oua chiama a raccolta gli avvocati per dare voce «all'indignazione e alla rabbia di oltre 230mila legali, e alle preoccupazioni di un indotto - spiega il leader dell'Oua Maurizio de Tilla - che impiega circa un milione di lavoratori, assediati dalla crisi e da interventi legislativi sbagliati e punitivi».
Durante la manifestazione (che si può seguire in diretta su www.iuschannel.tv) saranno anche decise ulteriori iniziative di protesta, nonché la partecipazione alla manifestazione unitaria di tutti i professionisti: il «Professional Day» dell'1 marzo a Napoli.