28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Anniversario dei Patti lateranensi

Italia-Vaticano, sul vertice aleggia l'Ici, ma non se ne parla

L'incontro è a porte chiuse. Ministri in «car sharing». Monti: Ci servono assistenza e preghiere. Presidio Radicali in piazza durante il summit. Mozione Idv: No alla subalternità del Governo alla Santa Sede

ROMA - L'Unione europea plaude, il Vaticano tace. E all'incontro odierno all'ambasciata italiana presso la Santa Sede per l'anniversario dei Patti lateranensi, di Ici - riferiscono i protagonisti - non si è parlato.

Ministri in «car sharing» - Al vertice - tradizionale appuntamento per misurare il barometro dei rapporti tra Chiesa e Stato - è arrivato con anticipo un folto gruppo di ministri. Forse per lo stile sobrio imposto dal Governo, i ministri sono giunti con una specie di car sharing. Sono scesi da tre auto blu di marca italiana Riccardi (Immigrazione), Ornaghi (Beni culturali), Balduzzi, (Sanità), Passera (Attività produttive), Profumo (Pubblica istruzione), Cancellieri (Interno), Severino (Giustizia), Fornero (Welfare). Poco dopo sono arrivati il ministro degli Esteri Terzi, il responsabile delle Politiche comunitarie Enzo Moavero e, pochi minuti prima delle 16, il premier Mario Monti accompagnato dal vicesegretario generale di Palazzo Chigi Federico Silvio Toniato, uomo dai solidi rapporti con Oltretevere (il ministro per i rapporti con il Parlamento Pietro Giarda arriva a ricevimento iniziato). Alle 16 in punto a villa Borromeo è stato accolto il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco. Da ultimo, poco dopo le 16, da un corteo di Mercedes sono scesi il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, accompagnato dai vertici della segreteria di Stato vaticana (Wells, Mamberti, Becciu, Balestrero) e dal presidente dell'Autorità vaticana di informazione finanziaria, cardinale Attilio Nicora.

Monti: Abbiamo bisogno di preghiere - L'incontro è a porte chiuse. Si sono aggiunti, in un secondo momento, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, il presidente della Corte costituzionale Alfonso Quaranta. Bagnasco si è intrattenuto a lungo con Monti, Napolitano ha parlato fittamente con Bertone. «Abbiamo bisogno di assistenza e preghiere», ha detto Monti ad un prelato.

Ambasciatore Greco: Non si è parlato di Ici - «Non si è parlato di Ici, si è parlato di tutto ma non di Ici»: lo ha detto l'ambasciatore italiano presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, al termine del summit fra il governo Monti e i vertici del Vaticano in occasione delle celebrazioni dei Patti Lateranensi.
Il vertice e il successivo ricevimento, a cui hanno preso parte le massime autorità dei due Stati, sono stati ospitati da Greco a Palazzo Borromeo, la rappresentanza diplomatica italiana presso il Vaticano.

Presidio Radicali in piazza durante il summit - Oggi dalle ore 16, Radicali Italiani terrà a Roma un presidio anticoncordatario in concomitanza con le celebrazioni per l'anniversario della firma del Patti Lateranensi e del Concordato del 1984. Al presidio prenderanno parte il segretario di Radicali Italiani Mario Staderini, il tesoriere Michele De Lucia, parlamentari, dirigenti e militanti radicali.
«Mentre Governo e leader politici italiani, tra cui Alfano, Bersani e Casini, si riuniranno per festeggiare questa ricorrenza infausta tanto per lo Stato quanto per la Chiesa - è scritto nella convocazione dell'iniziativa- Radicali Italiani sarà davanti all'ambasciata italiana presso la Santa Sede (via delle Belle Arti, 2) a riaffermare l'urgenza dell'abolizione del Concordato e della denuncia del Trattato lateranense. Per affrancare la nostra Repubblica dal peso economico e civile di uno Stato assoluto e confessionale, per assicurare finalmente il diritto a una vera libertà religiosa».

Mozione Idv: No alla subalternità del Governo alla Santa Sede - Italia dei Valori presenterà in Parlamento una mozione sui rapporti fra Italia e Stato vaticano «per invitare il governo a chiarire come intenda rapportarsi con la Chiesa, se in rapporto di parità o di subalternità». Lo ha annunciato il leader Idv Antonio Di Pietro, nel giorno dell'incontro fra governo italiano e della Santa Sede, in occasione dell'anniversario dei Patti lateranensi.
«Il rispetto di due Stati sovrani è una cosa - ha voluto sottolineare Di Pietro, in una intervista al Fatto Quotidiano - la sudditanza di uno Stato all'altro è un'altra. E parlo da cattolico: si può essere un buon cattolico soltanto se si vive in uno Stato laico».
Il leader Idv, d'altra parte, si è mostrato decisamente prudente sulla modifica al regime di esenzioni Ici al no profit anche ecclesiale, annunciata dal Premier Mario Monti alla vigilia dell'incontro. «Vedremo. Comunque è un errore pensare che Monti sia soltanto un tecnico. O meglio, un tecnico lo è - ha sottolineato Di Pietro- ma soprattutto della comunicazione. La Chiesa ha detto di essere disposta a collaborare. Di nuovo lo stesso meccanismo: grandi proclami, grande rispetto per le istituzioni. Ma poi? La sostanza? Monti è un tuttologo che dice sì a tutti, promette tutto a tutti perché sa bene di poter iniziare tutto senza bisogno di finire nulla, tanto la sua legislatura è a termine».