26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera

Corruzione, Severino: Serve più tempo, ddl slitta

Il Ministro della Giustizia: Aspettare qualche settimana ma via con il piede giusto del risparmio. Idv protesta: E' un'emergenza, incomprensibile slitti ddl. Secondo la Corte dei Conti la corruzione costa allo Stato ed al Paese 60 miliardi ogni anno

ROMA - Il governo prende tempo sui pareri agli emendamenti al ddl anti corruzione all'esame delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera. Secondo il ministro della Giustizia, Paola Severino, quindi, il ddl «slitterà», ma «partire qualche settimana dopo con il piede giusto costituisce alla fine un risparmio». Questo perchè, a detta del Guardasigilli, «è stato fatto un grande lavoro parlamentare» che il governo vuole salvaguardare, ma su cui vuole «influire con una proposta concreta e un contributo costruttivo».
Insomma, sfumata l'ipotesi di un'approvazione in Aula del ddl nei tempi previsti (il testo era calendarizzato per il 27 febbraio), visto che secondo Severino «bisogna studiare bene la materia», compresi i «numerosissimi emendamenti presentati da tutti i partiti» al testo base. L'intoppo, ha spiegato il ministro, «è dovuto al fatto che siamo a rischio ingolfamento istituzionale e che già mi ha portato a una sorta di ping pong tra Senato e Camera, Aule e commissioni». Poi, bisognerà trovare la formula giusta per introdurre i cambiamenti e «l'apporto costruttivo» del governo: escluso il ricorso alla decretazione, si pensa ora a emendamenti governativi, ma anche questo aspetto, ha confermato il ministro, «fa parte delle cose da studiare». «Certo - ha chiarito il ministro - vogliamo mantenere il contenitore e non buttare via il grande lavoro fatto».

Idv protesta: E' emergenza, incomprensibile slitti ddl - «L'immediata approvazione della legge anticorruzione é di importanza strategica per gli effetti non solo di legalità, ma anche economici». Lo hanno sottolineato il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, ed il capogruppo in commissione Giustizia a Montecitorio, Federico Palomba, giudicando quindi «incomprensibile lo slittamento» dell'esame del ddl anticorruzione e quello che considerano «l'atteggiamento morbido dell'esecutivo su una vera e propria emergenza nazionale».
«Secondo la Corte dei Conti - hanno ricordato - la corruzione costa allo Stato ed al Paese 60 miliardi ogni anno. Una cifra enorme che viene gettata in un buco nero di sprechi e illegalità. Italia dei Valori chiede certezze su un tema così delicato e urgente e vuole sapere dal governo se ha intenzione di modificare il testo ed accogliere gli emendamenti che abbiamo proposto per inasprire e rendere più efficaci le sanzioni, oppure se vuole seguire le orme del passato esecutivo e della vecchia maggioranza, contrari ad accogliere qualsiasi emendamento alla parte penale».
«Vogliamo anche sapere se il governo intende chiedere la calendarizzazione del provvedimento in Aula in una data certa (magari entro la fine di marzo), in modo che i lavori di commissione vadano avanti celermente», hanno concluso Donadi e Palomba.

Donadi: Ddl fermo da un anno in commissione - «La lotta alla corruzione è una priorità politica ed economica, sociale e culturale, ma nessuno sembra prenderla sul serio. In Parlamento, presso gli uffici delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali, giace da più di un anno il Ddl anticorruzione, che ancora non è diventato legge». Lo ha detto il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.
«Sono anni che la Corte dei Conti fornisce dati spaventosi sulla corruzione, ma sinora dalla politica non è giunta risposta concreta. Tante parole, ma solo quelle - ha aggiunto Donadi -. Invitiamo il governo e tutte le forze politiche ad una forte azione parlamentare per approvare rapidamente una legge che stronchi un fenomeno che ha pesantissime ripercussioni su tutto il Paese».