Governo, Monti: Determinato a fare le riforme, sono la strada giusta
Il Presidente del Consiglio negli USA incassa il sostegno di Obama e la fiducia dei mercati, «merito delle Camere». Napolitano: I Partiti non rovesceranno il tavolo con Monti
NEW YORK - Soddisfatto per le parole positive di Barack Obama, fiducioso per i fatti che arriveranno dai mercati che «parlano con gli acquisti e le vendite» e quindi «ci vuole più tempo», Mario Monti torna dalla due giorni negli Usa con la convinzione che la strada intrapresa è quella giusta, e prima di ripartire manda un messaggio a Roma: «Torno più determinato che mai sul piano interno, tornerò già nelle prossime ore a proseguire l'azione sulle riforme economiche», dice nella conferenza stampa a conclusione della visita.
Il primo banco di prova saranno le liberalizzazioni, con il decreto sommerso in Senato da oltre duemila emendamenti: «Non sono affatto preoccupato», assicura il premier prima di lasciare la sede della rappresentanza italiana presso le Nazioni Unite. Perchè la validità delle scelte del governo, spiega Monti, esce rafforzata dal confronto con Washington e Wall Street: «Ho visto quali sono gli aspetti cui investitori e governi guardano per valutare le azioni e la politica economica. E' stato di molto conforto, perchè quegli aspetti su cui abbiamo molto battuto sono quelli considerati più rilevanti per la formazione dei giudizi da parte di investitori e governi». E il «sostegno politico» di Obama è arrivato con parole «al di là di quanto ci saremmo aspettati». Quanto ai mercati, «vedremo se ci saranno atti dopo le parole di apprezzamento, è presto per capirlo».
Il Premier riconosce il merito delle Camere - Ma se il giudizio di mercati e governi stranieri è fondamentale, tuttavia non sono certo loro a decidere le politiche italiane: «Quello che avviene in Italia è per totale determinazione degli italiani: governo, Parlamento e opinione pubblica», e il «forte apprezzamento per le riforme economiche e il nostro contributo a stabilità» è «un riconoscimento per tutti gli italiani che comprendono che le riforme porteranno a un futuro migliore per i nostri figli e per le future generazioni». Riconoscimento anche «al Parlamento e ai partiti», che «con grande senso di responsabilità» appoggiano le riforme dell'esecutivo. In più occasioni Monti assicura che la comunità internazionale non deve temere il 'ritorno della politica' quando si esaurirà l'esperienza dei tecnici: «L'ho voluto sottolineare a tutti gli interlocutori, che mi chiedevano cosa succederà da qui in avanti. Ho voluto dire a tutti che i partiti stanno appoggiando le riforme con senso di responsabilità verso il Paese e non si vede perchè non dovrebbe essere così anche alla fine dell'esperienza di questo governo».
La conclusione della conferenza stampa è dedicata alla situazione internazionale. Sulla Siria nella comunità internazionale c'è «vivissima preoccupazione, da noi condivisa. E il tentativo all'Assemblea generale di lunedì prossimo di riapertura della discussione sulla Siria dopo il veto di Russia e Cina alla risoluzione del Consiglio di sicurezza conferma l'importanza di intensificare i rapporti con quanti in Siria sono appoggiati dalla comunità internazionale». Sull'Iran, «è presto per valutare la produttività sanzioni», ma l'Italia resta convinta di questa scelta «pur consapevole che per la provenienza geografiche delle proprie fonti energetiche è colpita più che proporzionalmente da queste sanzioni: ma sentiamo il dovere di contribuire ad affrontare il più pacificamente possibile la situazione. Siamo schierati politicamente con Usa e altri alleati per la ricerca di soluzioni pacifiche a questo grave problema». Concorda il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che aggiunge un motivo di preoccupazione: «Bisogna convincere l'Iran a tornare al tavolo», perchè «c'è un'accelerazione: ad esempio le cose che accadono nello stretto di Hormuz, potrebbero scappare di mano». Dunque «è molto importante la determinazione per trovare una soluzione pacifica e diplomatica».
Napolitano: I Partiti non rovesceranno il tavolo con Monti - «Io faccio forte affidamento sul senso di responsabilità che le forze politiche italiane stanno già dimostrando nella discussione dei decreti del governo Monti. Non ho motivo per ritenere che stiamo per rovesciare il tavolo e per mettere in crisi il governo e a rischio il clima politico, non sarebbe nè nell'interesse del paese nè delle stesse forze politiche che stanno autonomamente concentrando il loro impegno su riforme istituzionali su cui il governo in quanto tale non era in grado di impegnarsi». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella conferenza stampa finale del meeting informale di otto presidenti europei a Helsinki. Ma «solidarietà», ha insistito Napolitano, significa che «ogni singolo paese deve assumersi le proprie responsabilità».
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