24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Parlamento Donna

Legge elettorale, Finocchiaro: Per ora solo tante, troppe parole

Il Presidente dei Senatori del PD: Va stabilito un percorso. E' in Parlamento che si misura credibilità. Cicchitto: Rifiuto proporzionale puro e preferenze. Casini: Non me ne occupo, d'accordo con Pdl e Pd

ROMA - «Leggo di sistemi misti, di bozze poi smentite, di nuove proposte. Decine e decine di lanci di agenzia. Chi grida W il proporzionale, chi la tira dalla parte opposta. Mi sembra che per ora ci siano solo tante, troppe parole sulla legge elettorale». Lo dichiara la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro.
«Io credo che sia utilissimo - prosegue Finocchiaro - che le forze politiche si confrontino e avanzino proposte ma resto convinta che la via maestra sia quella parlamentare e per questo è necessario convocare al più presto una conferenza congiunta dei capigruppo di Senato e Camera che stabilisca tempi e modi certi della road map per le riforme. Stiamo attenti perché il tempo è poco e non vorrei che dietro la annunciata volontà, giusta e corretta, di volere riformare in maniera complessiva l'assetto istituzionale si perda di vista l'obbiettivo primario e davvero ineludibile che è quello di una nuova legge elettorale».
«La via parlamentare - continua la presidente dei senatori del Pd - non intralcerebbe il lavoro delle forze politiche ma darebbe certezza, anche temporale, di un approdo e maggiore credibilità a tutti noi. Serve una legge, nuova, che cancelli le storture del Porcellum: è necessario riconsegnare agli elettori la 'signoria' di scegliere i candidati e correggere le deformazioni di un premio di maggioranza oggi abnorme, pur in un sistema che premi le coalizioni. Tutto questo si può avere in un giusto mix di maggioritario e proporzionale che aiuti la rappresentatività, con le dovute soglie di sbarramento, delle forze politiche in campo. Questo secondo me è il recinto nel quale dobbiamo lavorare. Ma per andare avanti più che le bozze, oggi, serve la volontà politica che ancora non vedo. È in Parlamento - conclude Finocchiaro - che si misura, attraverso atti concreti, la credibilità delle forze politiche».

Cicchitto: Rifiuto proporzionale puro e preferenze - «Come ha detto il presidente Schifani, è indispensabile che la fase finale della legislatura sia segnata da una forte innovazione sul terreno istituzionale e della legge elettorale: riforme istituzionali concentrate su tre punti qualificanti quali i poteri del premier, la riduzione del numero parlamentari, il ruolo differenziato della Camera e del Senato». Lo ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.
«Esse sono il presupposto di una nuova legge elettorale che non sia fondata né sulla proporzionale pura né sulle preferenze. Fra questi due rifiuti esiste una vasta area di possibilità per ricercare soluzioni positive che consentano un esercizio della sovranità dei cittadini nella scelta sia delle coalizioni di governo sia dei parlamentari», ha concluso.

Casini: Non me ne occupo, d'accordo con Pdl e Pd - «Non mi occupo di riforma elettorale, sono sempre d'accordo con quello che fanno Pdl e Pd». Lo ha detto il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, a margine del Winter School del partito in corso a Cefalù, in provincia di Palermo.
«Se si mettono d'accordo loro - ha detto Casini -, sono d'accordo anche io. Perché noi abbiamo la presunzione, la speranza e la voglia di costruire un partito che sia maggioranza relativa in questo Paese».