18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Nelle sue mani c'è il destino dell'economia mondiale

Monti in copertina sul «Time»: l'uomo più importante in Europa

Il volto del Premier appare sulla copertina dell'edizione europea (ma anche di quella asiatica) del magazine, che si domanda: «Può quest'uomo salvare l'Europa?». Monti: «L'Italia non ha bisogno di sostegno finanziario. In Europa è l'ora di politiche orientate alla crescita»

NEW YORK - L'uomo più importante in Europa: nelle sue mani c'è il destino dell'economia mondiale. Questa la presentazione riservata dal settimanale Time al presidente del Consiglio, Mario Monti, oggi a Washington per incontrare il presidente americano, Barack Obama. Il volto di Monti, fotografato da Paolo Pellegrin, appare sulla copertina dell'edizione europea (ma anche di quella asiatica) del magazine, che si domanda: «Può quest'uomo salvare l'Europa?».
A prima vista, si legge nell'articolo firmato da Michael Schuman, sembra impossibile che il destino dell'economia mondiale sia nelle mani di Monti, un uomo rivestito dell'aura di un nonno distinto, dai modi educati, la voce dolce, gli occhi sorridenti. Non il duro capo di cui l'Italia ha disperatamente bisogno per fuggire dalla pericolosa e lunga crisi del debito. Monti parla nel lungo, preciso linguaggio tecnico di un economista accademico, quale era fino a quattro mesi fa. Non usa la consueta retorica dei politici.

Monti: L'Italia non ha bisogno di sostegno finanziario - «L'Italia non è in uno stato in cui ha bisogno di sostegno finanziario da parte della comunità internazionale, ma ha bisogno solamente di una migliore governance». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo al Peterson Institute for International Economics a Washington.

In Europa è l'ora di politiche orientate alla crescita - In Europa «è giunto il momento di mettere in atto un mercato unico più solido e radicato, ma anche politiche più orientate alla crescita». Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Mario Monti in un'intervista-video pubblicata dall'edizione online di Time in occasione della sua visita negli Usa, dove oggi stesso sarà ricevuto nello Studio Ovale dal presidente americano Barack Obama.

Gruppi di interesse ostacolo alla crescita - «C'è tanto lavoro da fare per rimuovere gli ostacoli strutturali alla crescita, la maggior parte dei quali hanno a che fare con il potere eccessivo dei gruppi di interesse legati al potere pubblico».
Monti ha riferito di un avvenuto «disarmo reciproco» da parte dell'ex maggioranza e dell'ex opposizione italiane per far fronte a «un momento di crisi così grave», disarmo che ha permesso la formazione dell'attuale governo tecnico. «La maggioranza che ora sostiene il governo in Parlamento non è una maggioranza strutturata», ha illustrato il premier all'intervistatore, «non è una coalizione di partiti bensì una collezione dei tre partiti principali» che provengono da «un periodo ancora molto caldo di belligeranza estrema».

Washington Post: Monti al contrattacco sulla crescita - Il presidente del Consiglio italiano Mario Monti, in arrivo oggi a Washington, chiederà il sostegno dell'America nella «prossima battaglia sulla crisi finanziaria: trovare il modo di rilanciare la crescita in un periodo in cui i Paesi restano schiacciati dal peso del debito». Lo scrive oggi il Washington Post, in un articolo in vista della visita del presidente del Consiglio al presidente americano Barack Obama.
«Dopo aver tagliato le pensioni, aver cominciato una ristrutturazione economica e aver accettato un trattato europeo che rafforza i controlli di bilancio», scrive il Post, Monti «ha cominciato il contrattacco». Il premier, scrive il quotidiano della capitale, cercherà «il sostegno della Casa Bianca ora che fa pressione sugli altri Paesi europei per concentrarsi sono solo su debito e deficit ma anche sulle strategie per assicurarsi che l'austerity non diventi autolesionistica».
Il giornale americano pubblica il parere di Domenico Lombardi, ex membro italiano del Fondo monetario internazionale (Fmi) e ricercatore alla Brooking Institution di Washington. Sulla base del 'fiscal compact' l'Italia «dovrà attuare tagli insostenibili, mentre il trattato non dice nulla sulla crescita», dice Lombardi. L'Italia, scrive il Post, è all'epicentro del dibattito, un caso cruciale «che potrebbe determinare se la crisi dell'eurozona vada verso una soluzione o continui a deteriorarsi, spingendo potenzialmente l'economia Usa indietro verso una recessione».