26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Proteste sul decreto svuotacarceri

Severino: I delinquenti pericolosi resteranno in carcere

Il Ministro della Giustizia: Il Provvedimento serve per evitare il fenomeno delle porte girevoli». La Lega al Ministro: «Il Governo teme la propria maggioranza». Ferranti (Pd): «Urla ridicole, la Lega votò il ddl Alfano». Rao (Udc): «Risolvere l'emergenza è una questione di civiltà»

ROMA - «Nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero di camminare per le strade italiane». Lo ha precisato il ministro della Giustizia, Paola Severino, commentando le proteste dei leghisti sul decreto svuotacarceri che, secondo gli esponenti del Carroccio, diminuirebbe la sicurezza dei cittadini.
Il provvedimento, ha osservato il Guardasigilli, «consente di evitare il fenomeno delle cosiddette porte girevoli, cioè dell'entrata in carcere e dell'uscita dopo due o tre giorni. Questo decreto offre al magistrato tre alternative: le camere di sicurezza, i domiciliari o il carcere». Inoltre «accorcia da 96 a 48 ore il tempo che può intercorrere rispetto alla valutazione del giudice sulla permanenza o meno della detenzione. Abbiamo registrato anche una disponibilità della magistratura su questo».

La Lega al Ministro: Il Governo teme la propria maggioranza - «Al contrario di quanto afferma il ministro Paola Severino, quello sulla fiducia è un voto politico e non determinato dalla contingenza dei tempi, visto che il decreto svuotacarceri scade il 20 febbraio». E' quanto ha affermato in una nota il capogruppo della Lega nord in commissione Giustizia alla Camera, Nicola Molteni.
«La verità - ha aggiunto - è che il Governo è debole e aveva seriamente paura di andare sotto sugli emendamenti opportuni e legittimi presentati dalla Lega, così some sono stati battuti sulla responsabilità civile dei magistrati. E' ormai chiaro che l'esecutivo dei professori non si fida più della propria maggioranza».

Ferranti (Pd): Urla Lega ridicole, votarono ddl Alfano - «Le urla e l'opposizione della Lega sono patetiche e ridicole anche perché proprio la Lega nel 2010 votò, senza troppi mugugni, il disegno di legge svuota carceri dell'allora ministro Alfano che prevedeva di mandare agli arresti domiciliari, previa valutazione del magistrato di sorveglianza, i condannati meritevoli a cui mancavano solo di 12 mesi di reclusione in carcere». Lo ha evidenziato la capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, che dell'attuale dl svuota carceri è uno dei relatori di maggioranza.
«Il dl Severino - ha spiegato - ha preso atto che quella misura, che il Pd contribuì a perfezionare, ha funzionato e ne ha esteso il beneficio anche a chi deve scontare gli ultimi 18 mesi di carcere senza modificarne i presupposti. Per queste ragioni tutto questo rumore e tutta questa indignazione per 6 mesi in più appaiono fuori luogo e ridicoli. Piuttosto che gridare a fantomatici indulti mascherati per ottenere un pò di visibilità mediatica anche la Lega dovrebbe farsi carico concretamente della situazione drammatica del sovraffollamento carcerario».

Rao (Udc): Risolvere l'emergenza è una questione di civiltà - «Risolvere l'emergenza del sovraffollamento delle carceri è innanzitutto una questione di civiltà ancor prima che di fiducia. Contrariamente agli ultimi governi, questo esecutivo e in particolare il ministro Severino hanno il merito innegabile di aver affrontato subito il problema». Lo dichiara in una nota Roberto Rao, capogruppo Udc in commissione Giustizia della Camera.
«Che un provvedimento dal titolo svuota carceri possa scatenare la propaganda della Lega è quasi scontato - osserva l'esponente centrista - ma sarebbe opportuno tentare di andare oltre gli steccati ideologici per consentire al Paese di tornare ad essere classificato paese civile per le condizioni delle proprie carceri, molte delle quali oggi sono al di sotto della soglia di vivibilità. Pdl, Pd e Terzo Polo hanno preferito consapevolmente mettere da parte alcune perplessità su alcuni aspetti del decreto pur di favorirne l'immediata approvazione. In Parlamento avremo l'occasione per sanare i vulnus con provvedimenti mirati, d'intesa col governo. Su questo e altro ci auguriamo che prosegua proficuamente la collaborazione iniziata sulla giustizia tra partiti che fino a poche settimane fa avevano fatto di questo terreno un campo di battaglia».