29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Emendamenti per rafforzare la portata delle misure

Liberalizzazioni, il PD: più incisivi su banche, Rca e farmaci

Senza la fascia C nelle parafarmacie non ci sarà concorrenza. Correggere deroga a contratto nazionale nel settore dei trasporti. Nuovo round di incontri per il Pdl con i settori interessati. Li Gotti (Idv): Bloccare gli effetti nefasti sulla giustizia

ROMA - «L'impegno del Pd sarà quello di difendere il provvedimento, ma anche di lavorare con degli emendamenti per rafforzare la portata delle misure e per renderle pienamente applicabili. Banche, assicurazioni, farmaci, tutela dei consumatori, professioni, carburanti, ferrovie, sono i 'titoli' che necessitano di uno svolgimento più ampio e incisivo». Su questo stanno lavorando il dipartimento economia e i gruppi parlamentari del Pd alla vigilia dell'esame del decreto sulle liberalizzazioni al Senato.

Farmaci. La pura e semplice rivisitazione della pianta organica delle farmacie, senza la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, rischia di far saltare il secondo canale, quello delle parafarmacie. Con un duplice rischio: senza la fascia C in parafarmacia non ci sarà concorrenza e quindi sconti sui medicinali pagati completamente dai cittadini; la mancata liberalizzazione, rischia di mettere in grave difficoltà più di 3mila esercizi farmaceutici che assicurano dal 2006 occupazione ad oltre 7mila farmacisti.
Per quanto riguarda invece i concorsi previsti per l'apertura di nuove farmacie nel rispetto del nuovo parametro di una farmacia ogni 3mila abitanti, occorre vigilare affinché i concorsi vengano svolti davvero, entro tempi ragionevoli, visto che, dal 1993 ad oggi, non è stato mai indetto un nuovo concorso, pur essendo disponibili una migliaio di sedi di farmacia.

Banche. Il decreto interviene in maniera sbagliata sulle polizze-vita che le banche richiedono per l'accensione di un mutuo. Prevede che gli istituti che richiedono tale assicurazione debbano presentare almeno due preventivi. Una norma facilmente aggirabile da parte degli istituti che inoltre vanifica il provvedimento Isvap in vigore dal prossimo 2 aprile che vieta alla banca di vendere una polizza di cui ne è contemporaneamente «distributrice» (venditrice) e beneficiaria. Il Pd intende presentare delle modiche al decreto per riassumere in un'unica norma il provvedimento Isvap (la fine del conflitto di interesse per le banche venditrici e beneficiarie della copertura assicurativa) e quanto prevede la legge francese in materia, ovvero qualora la banca richieda un'ulteriore garanzia alla concessione del mutuo, il mutuatario deve essere libero di contrarre sul libero mercato la polizza al miglior prezzo. Per le banche il Pd intende intervenire per una riduzione dei costi per e-money e carte di credito.

Rc-auto. Norme parziali e di dubbio impatto sulla reale esigenza di far scendere i premi annuali pagati dagli automobilisti, richiedono di essere modificate durante l'esame parlamentare del decreto. In particolar modo ci si concentrerà sulla riforma del sistema bonus-malus in modo tale da concedere a chi è già nelle prime tre classi di merito (più del 90% degli assicurati) di poter ottenere sconti in assenza di incidenti, valorizzando il sistema della patente a punti. In secondo luogo dovranno essere approfondite le misure per favorire la confrontabilità delle offerte e l'indipendenza degli agenti assicurativi dalle compagnie, anche perché la norma del decreto che obbliga gli agenti che vendono esclusivamente le polizze di una sola compagnia a presentare al cliente il preventivo di almeno tre diverse compagnie sarà difficilmente applicabile sul piano pratico.

Ferrovie. È certamente da correggere la deroga al contratto nazionale nel settore dei trasporti. La concorrenza non si deve fare sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici.

Carburanti. Occorre creare maggiori occasioni di con concorrenza all'ingrosso e al dettaglio nella vendita dei carburati per favorire la discesa dei prezzi a favore dei consumatori. Separazione tra Eni e Snam. Come si è detto, la gestione della rete gas non dovrebbe essere affidata a un decreto ministeriale da definire. La separazione andrebbe realizzata nel minor tempo possibile.

Notai. Ai notai i democratici vorrebbero chiedere di rinunciare all'esclusiva su alcuni atti, a cominciare dalla compravendita di abitazioni civili fino a un determinato ammontare. Queste stipule entrerebbero nel mercato aperto di altri professionisti come commercialisti e avvocati.

Nuovo round di incontri per il Pdl con i settori interessati - Dopo aver ascoltato farmacisti e notai, nuovo giro di consultazioni per il Pdl con i rappresentanti di settori e categorie interessate dalle liberalizzazioni varate dal Governo Monti.
Oggi è la volta di una serie di confronti con i rappresentanti del settore dell'edilizia e delle costruzioni, dell'energia, con i commercialisti, il mondo delle assicurazioni, gli avvocati.
«Il Pdl - ha sottolineato il presidente dei senatori Maurizio Gasparri - intende dare un contributo concreto e propositivo al provvedimento sulle liberalizzazioni. Bisogna migliorare gli interventi nei confronti di alcuni settori forti dell'economia e dare più ascolto alle esigenze di categorie più deboli. Proseguono a questo scopo gli incontri che abbiamo promosso come gruppi parlamentari del Pdl di Senato e Camera e come partito. Enucleeremo una serie di proposte sulle quali si concentrerà il confronto politico-parlamentare al Senato con l'obiettivo di ottenere miglioramenti al provvedimento».

Li Gotti (Idv): Bloccare gli effetti nefasti sulla giustizia - A giudizio di Luigi Li Gotti, capogruppo dell'Idv in commissione Giustizia a palazzo Madama, «la discussione in seconda commissione al Senato ha messo in luce le gravi criticità del decreto liberalizzazioni in materia di giustizia, entrato in vigore lo scorso 24 gennaio».
«Ho evidenziato - spiega in una nota l'esponente dell'Idv - i gravi errori del decreto legge in materia di tariffe, società a responsabilità limitata semplificata, costruzione e gestione carceri, istituzione del tribunale delle imprese. Anche i rappresentanti degli altri partiti hanno condiviso le critiche. Ho chiesto l'immediata emanazione di un decreto urgente che blocchi gli effetti nefasti del decreto già entrato in vigore. Il Governo pare abbia recepito le critiche».
«E' sconcertante - prosegue Li Gotti - l'approssimazione dell'intervento governativo che determinerà una paralisi della giurisdizione per l'impossibilita di emettere sentenze e altri provvedimenti giurisdizionali. Lo sconcerto - conclude - accomuna tutte le forze politiche».