24 giugno 2025
Aggiornato 22:00
Il naufragio della Costa Concordia

Il 6 febbraio udienza del riesame per Schettino

La Procura ha chiesto al Riesame la conferma del provvedimento di fermo in carcere, mentre la difesa mira alla revoca degli arresti domiciliari. Domani il manager della Costa Roberto Ferrarini sentito forse dai PM

GROSSETO - Si terrà lunedì 6 febbraio l'udienza al Tribunale del riesame di Firenze per discutere i ricorsi presentati sia dalla Procura di Grosseto che dalla difesa del comandante Francesco Schettino. La difesa del comandante della Costa Concordia ha infatti detto sì alla discussione in una sola udienza dei ricorsi che le due parti hanno presentato contro l'ordinanza del gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, che il 17 gennaio scorso non convalidò il provvedimento di fermo in carcere del comandante della Costa Concordia disponendone invece gli arresti domiciliari. Ieri sera, infatti, il comandante Schettino ha incontrato il suo difensore Bruno Leporatti nella sua casa di Meta di Sorrento, dove si trova agli arresti domiciliari. Nell'incontro Schettino è stato informato dello stato dell'inchiesta della Procura di Grosseto e ha definito la strategia difensiva da tenere nei prossimi giorni.

La Difesa mira alla revoca dei domiciliari per Schettino - L'avvocato Leporatti ha parlato con Schettino anche delle prossime scadenze, tra cui quella del Riesame. Il Tribunale della libertà si dovrà infatti esprimere se accettare o no le indicazioni delle parti. La Procura ha chiesto al Riesame la conferma del provvedimento di fermo in carcere, mentre la difesa mira alla revoca degli arresti domiciliari. Intanto in Procura a Grosseto continua il lavoro degli investigatori. Oggi si è tenuto l'ennesimo vertice tra il procuratore capo Francesco Verusio e i tre sostituti che molto probabilmente, a quanto si apprende, domani ascolteranno Roberto Ferrarini, marine operation director, il manager delle operazioni marittime e dell'unità di crisi della Costa. Molto probabilmente dovrà raccontare agli inquirenti delle numerose telefonate con Francesco Schettino nel lasso di tempo decisivo tra l'impatto con gli scogli del Giglio e il tardivo ordine di evacuazione della nave.