19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Liberalizzazioni

Bagnasco: Preservare la domenica, sostenere le famiglie

Il Presidente della CEI: «Il giorno di riposo non può essere sacrificato all'economia»

ROMA - La domenica «non può essere sacrificata all'economia», secondo il cardinale Angelo Bagnasco, che, nella prolusione al Consiglio episcopale permanente aperto nel pomeriggio a Roma, ha sottolineato, sullo sfondo delle liberalizzazioni approvate dal Governo Monti, il legame tra il rispetto della domenica e la solidità della famiglia, ed ha chiesto che essa sia sostenuta con «politiche forti, dirette ed efficaci».
«Le famiglie oggi sono più vulnerabili, ma non è questo un buon motivo per indebolirle ancora di più, anzi», ha detto Bagnasco. «Sarebbe grave impedire - o comunque non favorire - che la famiglia possa riunirsi per ritrovarsi, avendo tempi sufficienti liberi dal lavoro. Non è assolutamente indifferente né efficace parcellizzare il tempo del riposo in base alle leggi del mercato. La domenica, che nella tradizione del nostro Paese è dedicata alla famiglia e, se cristiana, al Signore nella comunità - ha detto il presidente della Cei - non può essere sacrificata all'economia, indebolendo anche in questo modo un istituto che sempre di più si conferma, insieme alla persona, come la prima risorsa di una società che voglia essere non una moltitudine di individui ma un popolo coeso e solidale. E' già fin troppo evidente che, nell'ambito dei poteri globali, si vuole rompere le reti virtuose, e ridurre l'uomo in solitudine perché sia meglio manipolabile». In questo senso, «si chiede ogni sforzo e lungimiranza perché si corregga una rotta destinata a deragliare sul piano antropologico e sociale, e perché il soggetto famiglia sia sostenuto con politiche forti, dirette ed efficaci, anche in ordine alle scelte educative per i figli».