24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
L'emergenza della Costa Concordia

Naufragio Giglio: Bertolaso, per evitarlo bastava un app iPhone

L'ex capo della Protezione Civile: «Possibile che nessuno controlli le rotte delle navi? Chi sono, quanti sono dove sono coloro che sapevano di queste insane abitudini e non hanno detto nulla?»

ROMA - L'ex capo della protezione civile, Guido Bertolaso, critica il modo con cui è stata gestita non solo l'emergenza della Costa Concordia, ma soprattutto l'intera rotta della nave «E' possibile - si chiede Bertolaso in una lettera al Corriere - che un tratto di mare così trafficato come quello toscano sia attraversato da mezzi navali che nessuno segue, che nessuno monitora? Se il comandante fosse stato ai comandi di un aereo da turismo, sarebbe stato inseguito prima del disastro, non dopo, dalla voce di chi lo richiamava al rispetto delle norme sul volo. Chi va per mare conosce bene un sistema che oggi usano pure le barche a vela: l'ais, segnale anticollisione, disponibile anche sull'iPhone, grazie al programma marine traffic, che costa 2 euro e dà tutte le indicazioni sulle navi in movimento con rotta e velocità».

Bertolaso si stupisce soprattutto del fatto che il passaggio radente costa sia considerato abitudine. «Chi sono, quanti sono dove sono - chiede - coloro che sapevano di queste insane abitudini e non hanno detto nulla?». Infine, Bertolaso sottolinea che nonostante la «generosa mobilitazione», «nessuno ha coordinato i soccorsi», «preso in mano la gestione dell'intera operazione» e «informato l'opinione pubblica». «Non contrabbandiamo - conclude - l'assenza della Protezione civile come risparmio delle risorse pubbliche speculando su calunnie e accuse false e mai provate finalizzate a delegittimare una realtà orgoglio degli italiani».