27 aprile 2024
Aggiornato 03:30
La missione a Londra del Premier

Monti alla City: L'Italia è solida

Con Cameron preme sulla Merkel: Non chiedo sconti, ma il rigore non basta. Ora crescita e governance. E se qualcuno aspetta la svendita dei gioielli di Stato per far fronte alle difficoltà italiane, resterà deluso

LONDRA - L'obiettivo l'aveva dichiarato appena arrivato a Londra: «Convincere i mercati che l'Italia è solida e affidabile». Se la missione di Mario Monti avrà avuto successo, lo si capirà anche guardando lo spread dei prossimi giorni. Ma un risultato il premier pare averlo portato a casa, ovvero l'iscrizione di David Cameron al fronte di chi spinge sulla crescita, oltre che sul necessario rigore. Al pressing su Angela Merkel si aggiunge dunque anche il primo ministro britannico: «La priorità di Italia e Gran Bretagna è la crescita economica, e siamo d'accordo che la disciplina fiscale è condizione necessaria ma non sufficiente per la crescita», dirà Monti dopo il colloquio.

L'Italia non chiede niente alla Germania - Perchè nel suo tour londinese, Monti insiste più volte su un punto: l'Italia «non chiede niente alla Germania», tantomeno «concessioni o eccezioni al rigore». Quello che serve a tutta l'Europa, compresa la Germania, è invece «una migliore governance europea», stante la «inadeguatezza» di quella attuale. Solo così i sacrifici degli italiani avranno il «ritorno» necessario per renderli «sostenibili», solo così lo spread tra Btp e Bund potrà calare, aiutando anche la crescita condizionata negativamente - spiega agli studenti della London School of Economics - dai livelli attuali. Temi sui quali Monti registra la convergenza di Cameron, che chiede «sul breve termine» l'attivazione dei «firewall» anti-contagio, e sul lungo periodo «un'agenda che parli della competitività», a partire dal 'pallino' del premier, ovvero la maggiore integrazione del mercato unico.
Argomenti che il Professore ha illustrato anche nel lungo incontro con 120 investitori della City, uomini - spiegano dalla delegazione italiana al London Stock Exchange - che «muovono miliardi, decisivi per il nostro debito». Nella sede della Borsa londinese, Monti conferma che al Cdm di venerdì ci saranno le misure per la crescita: «Apertura delle professioni, farmacie, public utilities degli enti locali, separazione della produzione dalla distribuzione del gas». Seguirà l'apertura del mercato del lavoro, «ora sclerotico», dopo che già si è intervenuti sul sistema previdenziale.

La strada del risanamento è imboccata - Insomma, l'Italia è «determinata», assicura il premier, e la strada del risanamento è imboccata: con la conferma dell'obiettivo del deficit zero nel 2013 e con un avanzo primario del 5%. Numeri rari in altri Paesi europei, fa notare alla City. E se qualcuno aspetta la svendita dei gioielli di Stato per far fronte alle difficoltà italiane, resterà deluso: «La crisi di mercato che ha ridotto i prezzi delle azioni spinge molti investitori a voler acquistare» le azioni di Eni, Snam e Finmeccanica, ma quegli stessi prezzi di mercato «non inducono il Governo» a vendere. Dunque «lo Stato al momento non ha necessità di andare sul mercato».
Un orgoglio nazionale che il premier tira fuori anche per rispondere alla domanda della BBC, che chiedeva perchè i contribuenti britannici dovessero pagare per i disastri di Berlusconi: «Che io sappia l'Italia per ora non è costata un penny ai contribuenti britannici. E nemmeno viceversa, per lo meno in questa fase storica. Non vedo ragioni perchè questo debba cambiare in futuro». Quello che Monti spera cambi in futuro è il livello dello spread: «Spero ci sia presto un cap, un tetto», dice ridendo, in testa il cappellino della LSE.