28 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Il naufragio della Costa Concordia

Per il GIP un «disastro di proporzioni mondiali»

«Ma Schettino continua a dire di essere un bravo comandante esaltando la manovra succesiva di avvicinamento alla costa del Giglio». Lo scrive nell'ordinanza il gip di Grosseto Valeria Montesarchio

GROSSETO - Il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio è «un disastro di proporzioni mondiali», eppure il comandante Francesco Schettino, non sembra rendersi conto di ciò che ha fatto, continua a dirsi un bravo comandante, esaltando la manovra successiva di avvicinamento alla costa del Giglio, e dimostra una «incredibile leggerezza nel valutare la portata effettiva della condotta»: lo scrive nell'ordinanza il gip di Grosseto Valeria Montesarchio.

Schettino: «Sono un bravo comandante» - Per il giudice - che ha disposti i domiciliari - esistono infatti gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei reati contestati (naufragio, omicidio colposo plurimo, abbandono della nave) e la oggettiva gravità del fatto: «un disastro di proporzioni mondiali e ricorre la condotta gravemente colposa configurabile a carico del comandante della Costa Concordia», si legge nell'ordinanza. E «Questi dati di natura comunque oggettiva, vanno ad aggiungersi ad una valutazione nel complesso negativa della personalità del soggetto. Ciò a parere del giudice non specificamente sotto il profilo delle esigenze cautelari prospettate dalla pubblica accusa, ma piuttosto sotto il profilo del pericolo di recidiva in delitti a sfondo colposo perpetrati ai danni di terze persone affidate alla cura e responsabilità del soggetto indagato, per il ruolo e l'attività svolta».
«Infatti spiega il gip - seppure lo Schettino ammette la propria imprudenza nel corso dell'interrogatorio, egli cerca di temperare l'enormità del suo errore con la manovra successiva, compiuta per evitare l'allontanamento della nave dalla costa del Giglio». E «ricordando quella manovra nei dettagli lo Schettino afferma di essere un bravo comandante».