29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Incidente Costa Concordia

Naufragio Giglio, Clini: A rischio fondali e fauna acquatica

Il Ministro dell'Ambiente: «Il Disastro deve essere evitato. Passaggio in zone delicate va vietato. Pronti a intervenire ma prima salvare le vite»

ROMA - I danni di una eventuale dispersione del gasolio denso della nave Costa Concordia naufragata davanti all'Isola del Giglio sarebbero superiori a quelli provocati dalla petroliera incagliatasi mesi fa nelle acque della Nuova Zelanda. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, intervistato a SkyTg24.
«In un parco naturale pregiatissimo e importantissimo - ha spiegato - un gasolio denso potrebbe compromettere sicuramente i fondali ma anche la fauna acquatica. Il recente disastro avvenuto in Nuova Zelanda ha avuto effetti molto minori di quelli che ci sarebbero in questo caso. Il disastro quindi deve essere evitato».
«Purtroppo - ha concluso Clini - poche settimane fa c'è stato un altro incidente con la perdita di qualche centinaio di bidoni di sostanze non ben identificate e domani era già stata convocata una riunione a Livorno con il presidente della Regione Toscana, il capo della Protezione Civile, la marina». Il Ministro ha anche assicurato l'attenzione di tutto il governo sulla vicenda: «Ci siamo sentiti e ci siamo consultati con Passera e con il viceministro per coordinare le iniziative e gli interventi».

Passaggio in zone delicate va vietato - «Questo condomini galleggianti stanno diventando un problema ambientale serio. Io sono intervenuto qualche settimana fa - ha ricordato - per la vicenda del passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco a Venezia e credo che bisogna intervenire rapidamente per evitare che le grandi navi, che tra l'altro non sono dotate di doppio scafo, possano entrare in zone troppo delicate dal punto di vista ambientale per non correre rischi».

Pronti a intervenire ma prima salvare le vite - «C'è la priorità della salvezza delle vite umane» ma «noi dall'altra notte ci siamo attivati avendo in mente l'incubo della perdita di 2300 tonnellate di gasolio denso». Quindi «siamo pronti a intervenire ma prima di tutto bisogna assicurare la salvezza delle vite umane che sono ancora in pericolo».