Crosetto: Le agenzie di rating sono come la mafia
Il Deputato del PDL: «O si china la testa e si paga il pizzo, o si combatte. Berlino e Parigi forse sono i primi interessati a che l'Italia rimanga in una condizione di minorita»
ROMA - «Con le agenzie di rating purtroppo vale lo stesso ragionamento della mafia: o si china la testa e si paga il pizzo per sopravvivere, o si combattono cercando di distruggerle sostituendo il loro potere con quello degli stati sovrani». E' quanto dichiara in una nota il deputato del Pdl Guido Crosetto.
«Peccato - prosegue - che questo concetto sia chiaro, a chi è libero nel pensiero, da tempo, cioè fin da quando era Berlusconi a guidare il governo. Ci sono invece alcuni che fanno finta di accorgersene solo ora. Stessa cosa accade sugli spread. Sarebbe stato meglio se avessero avuto il coraggio della verità fin dall'inizio, ma meglio tardi che mai. La facilità di speculazione contro l'Italia si poggia anche sull'autolesionismo di alcuni nostri opinion maker, e cioè delle persone che giorno dopo giorno lavorano per distruggere la credibilità di chiunque, alcune volte per una copia in più, altre per motivazioni ancor meno nobili. I veri problemi che monti fa finta di non vedere, si chiamano crescita e debito. E nessuno dei due va affrontato con colloqui a Berlino o Parigi. Anzi. Berlino e Parigi forse sono i primi interessati a che l'Italia rimanga in una condizione di minorita».
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