6 maggio 2024
Aggiornato 17:30
Il Premier a «Che Tempo che Fa»

Monti: L'Italia si è mostrata matura, può essere l'esempio

Il Presidente del Consiglio: «La moneta unica non è in crisi, ma pesano gli squilibri nelle finanze pubbliche. Il mio sforzo nei confronti della Germania consiste dal tempo nel dimostrare che l'Italia è ben lungi dal tenere comportamenti irresponsabili»

ROMA - «La maturità con cui tutti in Italia hanno accolto le pesanti misure che abbiamo fatto è qualcosa che può essere di esempio ad altri Paesi». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervistato a Che tempo che fa.
«La Germania - ha aggiunto - ha un'opinione pubblica comprensibilmente preoccupata all'idea di dover un giorno pagare per i comportamenti leggeri di altri paesi in Europa, il mio sforzo nei confronti della Germania consiste dal tempo nel dimostrare che l'Italia è ben lungi dal tenere comportamenti irresponsabili».

L'Euro non è in crisi - Secondo Monti, comunque, «l'euro non è in crisi, l'euro va un po' giù o su a seconda delle settimane, ma come moneta non è in crisi. Ha mantenuto solidamente il potere d'acquisto rispetto ai beni che compriamo in Europa e anche il rapporto di cambio con il dollaro. Tutto il problema è che nella zona euro un certo numero di paesi hanno avuto o hanno squilibri nelle loro finanze pubbliche. Anche questo problema, se noi potessimo considerarlo nell'aggregato, non sarebbe drammatico perché la zona euro nel suo insieme ha un disavanzo pubblico rispetto al prodotto che è inferiore a Usa, Gb e Giappone». «Il fatto - ha spiegato il professore - è che noi zona euro non siamo né un singolo Stato né un insieme già completo e compiuto di Stati che si comportano come uno. Quindi il problema della gestione di questi squilibri nasce dal fatto che sono asimmetrici e quei Paesi che hanno delle situazioni buone di bilancio pubblico ovviamente sono inquieti nei confronti di quelli che ce le hanno cattive. L'Italia da questo punto di vista si trova in una posizione difficile ma incoraggiante perchè abbiamo come eredità dei decenni passati un debito pubblico che è molto molto elevato, però con i comportamenti degli anni recenti e, in particolare degli ultimi due mesi, il nuovo comportamento del settore pubblico è da un po' di tempo più virtuoso. Addirittura come ho detto a Sarkozy, l'equilibrio di bilancio nel 2013, che vuol dire che al netto degli interessi pagati sul debito pubblico l'Italia avrà nel 2013 un avanzo di bilancio pari al 5% del Pil, è una cosa che in Europa pensa neanche di avere».